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La terza volta di Giorgio Ciotti: “Risponderemo ai bisogni di Morciano nel migliore dei modi”

Aveva detto che non si sarebbe più candidato, che sarebbe stato lontano dalla scena politica dopo l’esperienza da primo cittadino conclusa ben 8 anni fa nel 2009, . Ma a seguito degli accadimenti che hanno investito Morciano, portando allo scioglimento della giunta comunale e alle insistenze da parte dell’Associazione Morciano Viva, “ma anche di tanti morcianesi che lo fermavano per strada”, Giorgio Ciotti dopo alcuni attimi di ritrosia iniziale e un’attenta riflessione, entra a far parte dell’associazione Morciano Viva – educare al bene comune, ne diventa il candidato sindaco, guida una campagna elettorale “diretta, di partecipazione, condivisione e ascolto” – compreso il questionario distribuito a tutti i cittadini contenente 30 domande al fine di individuare bisogni, aspettative e priorità degli stessi e, con 1431 voti (43,07%) vince le elezioni amministrative dello scorso giugno.

A poco più di un mese dall’insediamento della giunta, poniamo al nuovo Sindaco di Morciano Giorgio Ciotti alcune domande per fare il punto sullo stato dell’arte partendo proprio da ciò che era stato promesso, la realizzazione di 10 punti del programma nei primi 100 giorni di “governo”.

«Una buona pratica già avviata così come promesso ai morcianesi in campagna elettorale. La delibera n. 1 della Giunta è andata proprio in quella direzione e con i soldi recuperati dal taglio delle indennità pari ai due terzi si è andati a costituire un fondo che per il secondo semestre è di circa 30.000 euro ai quali si assommano le cifre riferite all’ufficio di staff del sindaco che non è stato ricreato e che, per quanto riguarda il secondo semestre, avrebbe avuto un valore di circa 23.000 euro. Pongo l’accento inoltre che questi fondi sono stati in parte utilizzati per la manutenzione del verde e parchi pubblici e in parte per un progetto nell’ambito del servizio tributi».

In merito all’annosa e controversa questione Ghigi come intendete procedere?

«La proprietà Ghigi è in possesso di un titolo edificatorio rilasciato nel 2014, il 9 febbraio di quest’anno è stata presentata una corposa variante che oltre a ipotizzare l’eliminazione di tutte le superfici aventi destinazione residenza, prevede la realizzazione di un auditorium e di una nuova biblioteca da cedersi al Comune di Morciano, quest’ultima a titolo oneroso e senza alcun finanziamento. Questa è la situazione di fatto. L’amministrazione rispetto a questa variante ha attivato la conferenza di programma prevista dagli accordi al fine di verificarne la fattibilità. Si tratta di profonda e sostanziale modifica rispetto a quanto l’amministrazione comunale ha approvato nel 2013 per questo motivo sarà interessato l’intero consiglio comunale considerato che lo stesso già nel 2016 alla unanimità si era espresso contro la realizzazione dell’auditorium che invece è stato riproposto».

Ci può illustrare a grandi linee cosa intendete per miglioramento e ampliamento del parco del Conca, quali sono gli interventi previsti e in quali tempi?

«Il comune di Morciano ha un fiume importante che lo attraversa, il Conca. Negli anni passati circa 5 ettari di terreno sono stati progettati da Emilio Ambasz, noto architetto e paesaggista. Questo parco, nell’ottica dell’attuale amministrazione, dovrà essere esteso e comprendere l’intera lunghezza del territorio toccato dal fiume Conca.
Il comune di Morciano ha acquisito inoltre altri 3 ettari e mezzo di terreno e nell’immediato futuro, entro l’autunno, s’intende progettare il collegamento tra le due parti per un totale di 85 mila metri quadri di superficie.
Un progetto di fatto di ampio respiro che permette elementi di raccordo con la costa grazie anche a una pista ciclabile peraltro già esistente e non solo per fini naturalistici ma anche a vantaggio del turismo.
Le aree demaniali saranno chieste in gestione al demanio sulla base di un progetto ben specifico la cui realizzazione è prevista nel 2018».

In campagna elettorale è stata spesa più di una parola contro l’ipotesi di ridimensionamento della Casa di Cura E. Montanari. Avete avuto tempo di lavorarci sopra e costruire un programma perché ciò non avvenga?

«A tale proposito ho già parlato con il Presidente della Regione, con il referente ASL e con il proprietario della Casa di Cura.
Il problema della legge regionale pone su Casa Montanari la necessità di aumentare i posti letto per “acuti”. Nella situazione attuale questo numero minimo, pari a 60 unità previsto dalla normativa, non è raggiunto pertanto è necessario raccordarsi con altre strutture al fine di rispondere alle esigenze di legge. Rispetto a questa necessità il Comune sia nella conferenza sanitaria territoriale che nel rapporto con i singoli soggetti istituzionali interessati, ASL e Regione, ritiene di dovere fare la propria parte al fine di sostenere l’ipotesi di accordo che metterebbero definitivamente al riparo la Casa di Cura Montanari da qualsiasi ipotesi di ridimensionamento. Da un punto di vista strettamente comunale, l’amministrazione qualora necessario potrà operare sul livello urbanistico al fine di consentire alla struttura sanitaria di raggiungere le dimensioni richieste».

In relazione al decoro urbano, alla necessità di sostituire panchine, portarifiuti, insegne stradali, lampioni rotti tenuti coperti con sacchetti di plastica ma anche gli stessi manti stradali a che punto siete?

«A buon punto, un po’ d’interventi sono già stati fatti grazie anche ai fondi recuperati dalla riduzione delle indennità. Il problema del decoro urbano passa anche dalla qualità del servizio di raccolta rifiuti e a tale proposito è già stato fatto un primo incontro con i tecnici di Hera responsabili del servizio durante il quale è stato concordato la sostituzione integrale di tutti i cassonetti per la raccolta indifferenziata, la sostituzione delle chiusure dei contenitori per l’umido e agli stessi tecnici è stato richiesto di produrre un piano circa la fattibilità per la raccolta porta a porta a partire dal centro urbano. Da Hera insomma, stiamo cercando di avere uno studio di fattibilità al fine di trovare la soluzione».

Ora è tempo di vacanze e la questione scuola sembra distante, ma rispetto alle ipotesi della giunta uscente relativa allo spostamento delle scuole medie nel comune di San Clemente, ci sono i tempi per la revoca delle delibere che impegnavano il comune nel senso indicato?

«Allora, la Giunta sta procedendo alla realizzazione del Documento Unico di Programmazione (DUP) per il prossimo triennio. In questo documento il tema dell’istruzione è tra i progetti prioritari e in particolare, si supererà qualsiasi ipotesi di trasferimento per il semplice fatto che sarà finanziato il potenziamento delle scuole dell’obbligo morcianesi, a partire dalla scuola elementare».

E alla fine, che clima si respira in giunta? Dopo un mese, è convinto di avere costruito una buona squadra per il bene comune?

«Mi sembra che ci sia molta volontà di crescere, d’imparare e di fare bene. Sulla base di tali premesse sono certo che ciò che i morcianesi si aspettano possa essere realizzato nei migliori dei modi!».

Stefano Cicchetti

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