Conquistare la stella Michelen. Per un ristorante riuscire ad aggiudicarsi questo prestigioso riconoscimento è un punto di arrivo importante. Ma non per l’italo-argentino chef Mariano Guardianelli (35), e la sua compagna riminese Camilla Corbelli (32), del ristorante “Abocar Due Cucine” a Rimini (aperto nel 2014), che hanno festeggiato la loro prima stella Michelin. Per loro questo, come ci hanno anche raccontato, è un grande stimolo ad andare avanti e migliorare.
Chef, che cosa rappresenta per lei la cucina?
«La cucina è un gesto che ci permette di trasformare una materia in qualcosa di piacevole, sia per noi, che alle persone che ci circondano. Non dobbiamo mai dimenticare che noi cuciniamo per qualcun altro che aspetta di essere conquistato con la nostra capacita di interpretare l’ingrediente nel modo più onesto possibile, dando la possibilità di provare delle sensazioni di estremo piacere. Si cucina per fare star bene chi viene a casa nostra».
La sua origine argentina ha influito sul suo modo di cucinare?
«Assolutamente sì. Non si potrebbe cucinare senza l’influenza del luogo dove uno è vissuto, questo porta al nome di Abocar due Cucine, una cucina con ingredienti di altissima qualità di origine romagnola, abbinati ad una materia prima Argentina».
Come ha conosciuto Camilla?
«Con Camilla ci siamo conosciuti in Spagna e stiamo insieme da 12 anni, Dopo aver fatto esperienza in Francia, Italia, Spagna, in cucine che ci permettevano di formarci a livello professionale, abbiamo sentito il bisogno di aprire qualcosa di nostro, magari anche molto diverso delle proposte che c’erano a Rimini. Dal momento che abbiamo aperto, non ci siamo sentiti mai realizzati o arrivati, e non lo siamo neanche adesso. Ci sono sempre dubbi, paure, domande e tante altre cose che ti portano delle volte a trovarci in situazioni non sempre belle, ma bisogna aver la forza per superale e credere fortemente in quello che stai facendo, anche in momenti difficili».
Che cosa significa la parola “Abocar”?
«Abocar è una parola spagnola e significa “avvicinare” , infatti il nostro obiettivo è riuscire ad avvicinare le persone ad una cucina con una forte personalità, creativa, a prezzi giusti, cercando di lavorare con la stagionalità per ridurre i costi della materia prima e garantire ai nostri ospiti sempre prodotti di massima freschezza e qualità».
Aver conquistato la stella Michelin, vi porterà ad alzare ulteriormente l’asticella?
«L’asticella deve essere sempre alta, con o senza stella. La stella Michelin e un riconoscimento alla tua continuità, alla garanzia che dài al cliente di sedersi a una tavola sicura, di far passare a loro un momento speciale, non solo per il cibo, ma anche per il servizio. Riuscire a mantenere un livello del genere ti porta a lavorare tanto per le persone che vengono tutti giorni a casa tua. Sono loro che comprano la guida e hanno aspettative alte nei nostri confronti, e il nostro compito giornaliero e soddisfarle».
Quali sono i vostri prossimi obiettivi? State già lavorando per accaparrarvi la prossima stella?
«Per adesso ci godiamo il momento senza perdere di vista l’obiettivo che abbiamo dal 2014, quando abbiamo aperto, ovvero quello di far funzionare un locale che ci permetta di poter esprimere la nostra personalità attraverso il nostro lavoro, sia quello di sala che di cucina. Solo così potremo raggiungere traguardi ancora più prestigiosi».
Nicola Luccarelli