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La security perfetta? Provate con una mamma che non si arrende

«Noi non dobbiamo essere delle guardie, dobbiamo fare in modo che il divertimento viaggi di pari passo alla sicurezza». Monica Passuello ha le idee chiare su cosa significhi lavorare nella security. Anche se si è avvicinata da poco al mestiere e il suo aspetto non è proprio quello dei classici buttafuori. E nemmeno la sua storia è di quelle tipiche nell’ambiente.

Monica è infatti una mamma con due figli, di 15 e 6 anni, quarantottenne e alle spalle un passato importante nel mondo dell’aeronautica. Ingegnere aerospaziale, è stato tecnico responsabile di impianti e motori e possiede anche il brevetto di pilota di linea.

Monica Passuello

È arrivata a Rimini sei anni fa da Milano con la famiglia. «Ci sono stati una serie di eventi molto sfortunati nella mia vita professionale», racconta. «Cercavo ancora un lavoro come pilota di linea – continua – ma a causa dell’età questa possibilità mi è ora preclusa». Dopo qualche lavoretto all’Aero Club riminese, la decisione di intraprendere una strada completamente diversa rispetto a quelle affrontate in passato. Tutto è cominciato da un corso di difesa personale, ovvero dalle lezioni di arti marziali che Monica aveva cominciato a seguire.

«Frequento da tempo un corso di Krav Maga per la difesa personale – racconta lei – una disciplina molto pratica». Il Krav Maga è un’arte marziale nata in Israele in ambito militare. Basta osservarne le mosse per capire che chi ne è esperto sa bene come farsi rispettare e come difendersi in caso di necessità. «A Rimini ho incontrato un istruttore molto bravo. È una disciplina incentrata esclusivamente sulla difesa in senso pratico. Di teoria ce ne è poca. Poniamo ad esempio la domanda ‘come difendersi se ti bloccano una mano?’. La risposta sta ovviamente in una mossa specifica – spiega Monica – in più, non è una disciplina basata sulle forze ma sulle leve, e quindi vista età e sesso l’ho ritenuta adatta a me».

E nella palestra dove Monica si allena che è arriva l’intuizione, o meglio il suggerimento, che l’ha convinta a mettersi in gioco in un campo cui mai aveva pensato. «Il mio istruttore di Krav Maga – continua Monica – mi aveva consigliato di entrare nel settore degli addetti di controllo, insomma nel gergo quello dei buttafuori. Sono andata a informarmi in una serie di agenzie, quelle che assumono con contratti a chiamata, per servizi di controllo allo stadio o nei grandi eventi. Così ho fatto un corso ad hoc finanziato dall’Emilia Romagna e ho trovato occupazione in un’azienda riminese, con cui lavoro tramite un contratto a chiamata».

Scordatevi però la burbanza e il cipiglio spesso dipinti sui volti di chi si occupa di sorvegliare che tutto fili liscio sulla pista affollata di una discoteca. O le montagne di muscoli piazzate ai varchi d’ingresso per incanalare i flussi che prendono d’assalto i grandi eventi. «Se il tuo spirito è quello di garantire il divertimento degli altri piuttosto che importi come un buttafuori arrogante, questo diventa un mestiere bellissimo e gratificante», spiega.

Nei prossimi giorni Monica otterrà dalla Questura un documento con il quale potrà svolgere la professione anche in ambienti difficili come le discoteche. «Fino ad ora – spiega la Passuello – ho lavorato in eventi come il Misano World Cup, dove bisognava gestire i flussi di migliaia di persone che assistevano alle manifestazioni. Nelle discoteche, ma anche nei concerti, l’ambiente diventa più interessante e più movimentato rispetto alle manifestazioni sportive ad esempio. Quindi portare in questi luoghi la filosofia di cui parlavo prima può regalare soddisfazioni maggiori. Gli addetti alla sicurezza non devono essere guardie».

Ed è per questo che le donne si fanno valere e il settore ne impiega sempre di più. «Inoltre i controlli ad una donna li può fare solo una donna. In discoteca, l’ispezione nei bagni può essere fatta, ovviamente, solo da una donna. Ovvio che, al di là di tutto, la figura imponente e tradizionale del classico buttafuori con le spalle larghe è considerato, ad esempio in discoteca, un deterrente universale e ha molto più ‘mercato’».

Si dice che la fortuna aiuti gli audaci. Ebbene sembra che il proverbio trovi conferma proprio nella storia di Monica. «Poco dopo essermi buttata in questa avventurosa esperienza sono stata chiamata dall’aeroporto di Rimini per ricoprire il ruolo di responsabile alla sicurezza».

In più Passuello è anche direttore della scuola di volo Vds di Poggio Berni gestita dall’Aero Club di Rimini. Ma di mollare la casacca del “buttafuori” non ne vuole ormai più sapere: «Spero di continuare a praticare a lungo il mestiere di addetto alla sicurezza. Anche se bisogna fare i conti qualche volta perfino con gli insulti. Magari c’è chi dice che hai le gambe storte o anche offese più pesanti, ma preferisco portare in mezzo alle persone un modo diverso, meno aggressivo, ma comunque efficace di praticare questo mestiere».

Altra nota dolente, il lato economico: «È la vera parte negativa. Parliamo di sei euro e cinquanta all’ora. Il tutto considerando che parliamo di un contratto a chiamata. Che però, quando arriva, costringe agli straordinari, perché parliamo di 15 ore giornaliere di lavoro. Ma al di là di tutto, l’esperienza mi sta regalando tante soddisfazioni».

Enea Conti

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