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La ripresa delle economie post-Covid e l’influenza del turismo

Viviamo in una città che, come arcinoto anche al di fuori dei confini nazionali, ha un’economia strettamente dipendente dal turismo. E che, negli ultimi anni, come tante altre località e diversi settori, ha dovuto subire la mazzata inferta dalla pandemia, che ha cambiato radicalmente le abitudini degli italiani e degli europei. Soprattutto in tema di viaggi e spostamenti.

Giunti ormai al crepuscolo di questa era, che sia avvia verso una stabilizzazione o comunque un controllo della diffusione della malattia, ormai considerabile endemica, è il momento di tirare le somme.

E i conti non sono ancora positivi. Parzialmente in crescita, sì, rispetto al funesto 2020, e anche questo è un dato da tenere in considerazione. Ma per effettuare un’analisi completa non è certamente sufficiente, quando non addirittura fuorviante.

Lo abbiamo già visto coi numeri del turismo post estivi: Rimini ha registrato un +23% su scala provinciale, ma rispetto al 2019 il delta è ancora negativo. Del -12,4% precisamente, nonostante sia il comune che ha visto la crescita più alta dall’anno scorso rispetto alle altre località costiere.

Anche se meno sotto i riflettori in confronto a hotel e ristoranti, ci sono anche altri esercizi che segnano la difficoltà nella ripresa post Covid. Lo fanno i punti di gioco retail e generalisti, la cui incidenza rimane ancora inferiore rispetto a quella del canale online, che già dal 2020 ha effettuato il sorpasso nella raccolta e non accenna a rallentare.

Una circostanza dovuta a molteplici fattori, fra i quali primeggia ovviamente l’obbligo di chiusura di circa 320 giorni nel biennio 2020-2021, che ha indotto un esodo verso il canale digitale. 

Ma questo è forse stato solo l’inizio, o meglio l’inizio dell’accelerazione di un processo già in corso. Cogliendo l’attimo, gli operatori di gioco hanno ottimizzato i propri servizi, anche le storiche insegne retail hanno introdotto innovazioni che hanno fatto la differenza, come Admiralbet che ha riunito in un unico portale una vasta offerta dapprima ripartita in cinque canali online. Il passo successivo, e fondamentale, è stato l’occhio di riguardo per chi gioca da mobile, con l’offerta di diverse applicazioni in base alla categoria prediletta di gioco, in modo da non appesantire troppo la memoria del dispositivo, ma comunque garantendo l’intero catalogo grazie a una versione mobile del sito che non ha nulla da invidiare alla navigazione desktop.

Infine, tornando sulla realtà prettamente locale, siamo di nuovo al nodo turistico. Un calo del turismo ha necessariamente influito sulla flessione del gioco retail. 

Uno studio commissionato dalla Regione qualche anno fa aveva già dimostrato come gli alti numeri del gioco d’azzardo registrati da Rimini fossero imputabili all’afflusso turistico, che scombinava l’equilibrio rispetto alle altre province emiliano-romagnole. 

Valutando infatti diversi fattori, fra cui anche i numeri dei servizi SerD – a cui accedono necessariamente i residenti in zona -, e la dislocazione territoriale delle sale di gioco, era emerso come l’alta spesa pro-capite nel gioco fosse effettivamente ascrivibile alla cospicua mole di turisti ospitati dalla nostra città, soprattutto in periodo estivo.

Sono dunque molti gli aspetti da considerare, nell’analisi dello stato delle diverse economie post-pandemia, che ha sconvolto le nostre vite in modi immediatamente percepibili, ma anche sotto altri aspetti, più nascosti, ai quali non avevamo magari pensato.

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