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La Regione Emilia Romagna festeggia i 30 anni delle Guardie Ecologiche Volontarie

Un campo di protezione civile con esercitazioni, informazioni e educazione ambientale: un esempio concreto delle tante attività in cui sono impegnate le Guardie ecologiche volontarie da Piacenza a Rimini. È questo il modo in cui la Protezione civile regionale assieme alla Federazione regionale dei raggruppamenti della Guardie ecologiche volontarie ha scelto di celebrare i trent’anni di attività dei volontari a Marzaglia Nuova, nel modenese.

E oggi il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, il presidente regionale Federgev, Valerio Minelli, insieme ad amministratori e tecnici, hanno fatto il punto sul ruolo dei volontari della vigilanza ambientale nel corso di un convegno che si è svolto nel campo allestito per il trentennale.

 “Siamo riconoscenti – afferma Bonaccini  per il contributo che offrite quotidianamente alla causa della tutela dell’ambiente, una priorità dell’azione regionale. Siete un esempio per tutti noi, un anello fondamentale di quella catena della solidarietà che da sempre è uno dei tratti distintivi dei cittadini della nostra regione. Voglio ribadire ancora una volta l’importanza del vostro ruolo nel quadro delle politiche regionali per la difesa e la valorizzazione del patrimonio naturale, oltre che per la promozione dell’informazione e della educazione ambientale. Un ruolo che va ulteriormente qualificato e potenziato: per questo con la legge di bilancio 2019 abbiamo stanziato quasi 380 mila euro a sostegno delle attività di Federgev destinando 100 mila euro al rinnovo dei mezzi di servizio delle Guardie ecologiche volontarie e altrettanti per le attività di protezione civile. E abbiamo aumentato del 70% i fondi a disposizione di Arpae per le funzioni di vigilanza ecologica”.

“Il sostegno all’attività delle Guardie Ecologiche Volontarie è un anello fondamentale delle politiche ambientali dell’Emilia-Romagna”, aggiunge Paola Gazzolo, assessore regionale all’ambiente. “Questa Regione è impegnata in una svolta green che interessa tutte le politiche in modo integrato e coordinato, proprio perché pienamente consapevole del valore della biodiversità e delle risorse naturali”. “Le Gev – conclude Gazzolo – operano ogni giorno per tutelarle e preservarle, per consegnarle alle future generazioni: a loro va il ringraziamento di tutta la comunità regionale”.

Il servizio volontario di vigilanza ecologica

In Emilia-Romagna le Guardie ecologiche volontarie sono più di 1.300 tra volontari attivi con decreto e altri associati. Organizzate in 16 raggruppamenti territoriali, nel 2018 hanno effettuato in tutto oltre 205 mila ore di attività di vigilanza, con più di 3.150 segnalazioni di abusi e/o illeciti alle autorità competenti e oltre 4.700 verbali di contravvenzione. Numeri in costante crescita che testimoniano l’importanza del lavoro svolto.

Il compito più impegnativo è il controllo sui rifiuti con 1.880 segnalazioni e 3.258 verbali, seguiti dal rispetto dei regolamenti comunali (629 segnalazioni, 1.074 verbali), dalla vigilanza sulla attività venatoria ed ittica (262 segnalazioni; 187 verbali) e sull’applicazione delle norme per la tutela delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000.

L’EmiliaRomagna ha istituito il servizio volontario di vigilanza ecologica nel 1989.  Terza regione in Italia dopo Lombardia e Piemonte. Le Guardie sono inquadrate nel sistema regionale di controlli ambientali e hanno un ruolo preciso come veri e propri alleati delle istituzioni e dei cittadini.

Sono un servizio pubblico volontario con compiti di polizia amministrativa. Accanto alle funzioni di vigilanza e di prevenzione, assumono funzioni di informazione e educazione ambientale e protezione civile.

Per assumere la qualifica di Gev serve frequentare un apposito corso di formazione, superando un esame di idoneità, ed essere nominati, di concerto con la Prefettura, guardie particolari giurate.

Il sistema delle aree protette in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna il 16% del territorio è tutelato
attraverso il sistema delle Aree protette che comprende: 2 parchi nazionali condivisi con la Regione Toscana, 1 parco interregionale per due terzi marchigiano, 14 parchi regionali, 15 riserve naturali, 4 paesaggi naturali e seminaturali protetti, 33 aree di riequilibrio ecologico.

A questi si aggiungono 258 Siti della Rete Natura 2000 che occupano una superficie complessiva di 270 mila ettari e 3 Riserve della Biosfera dell’Unesco: Delta del Po, Appennino Tosco Emiliano (2015) e Po Grande (2019).

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