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La morte di Piero Bona, uno studente: “Era carismatico ma leggero”

Ho appena letto la triste notizia del decesso del grandissimo Prof. Ing. Pietro Bona. 

Ho avuto la fortuna di averlo come insegnante di matematica ed ho capito subito dalla semplicità con cui riusciva a trasferire concetti complessi che era un insegnante diverso da tutti gli altri, era carismatico ma leggero e riusciva ad infondere curiosità ed il piacere di imparare. La classe con lui era sempre molto attenta senza mai richiami o rimproveri. All’ultima ora non scappava al suono della campanella, ma spesso rimaneva con gruppetti di noi a parlare della lezione e di aneddoti sui matematici autori degli argomenti spiegati poco prima.  

Dopo la maturità, con lui che fu membro interno della prima classe sperimentale programmatori al Valturio, iniziai grazie anche al suo consiglio l’Università nella facoltà di scienze matematiche fisiche e naturali a Bologna benché non avessi mostrato attitudini particolari in matematica. Man mano che sostenevo gli esami più tosti, capivo ed apprezzavo sempre di più quanto lui fosse preparato e quanto bene ci avesse insegnato argomenti fondazionali a tutte le discipline scientifiche, incomparabilmente più generali ed affascinanti della matematica per ragionieri cui eravamo invece destinati. 

Quando sono diventato io stesso insegnante, ho capito perché era così bravo: perché oltre all’intelligenza fuori dal comune, aveva anche grande cultura, passione e capacità vera nell’insegnare, tanto da riuscire a coinvolgerci nonostante la maggior parte di noi adolescenti pensava a tutto fuorché alla matematica. 

Un giorno, mentre uscivamo al termine della scuola, ci spiegò come avesse scientificamente scelto di acquistare la sua auto e fu illuminante a 18 anni vedere in pochi istanti come la matematica apparentemente astratta e complessa usciva dalla lavagna e diventava strumento efficacissimo per affrontare problemi reali. 

Non ha mai portato in classe il suo impegno politico sociale dalla parte dei più deboli ed anche in questo è stato un grande insegnante proprio per non avere orientato il nostro pensiero su temi seri e delicati, benché penso che sarebbe stato altrettanto efficace ed oggettivo nell’inquadrarli grazie alle sue capacità di semplificare ed illuminare. 

Se ne va un uomo libero e di grande statura che ha rappresentato un mito nella vita scolastica di tanti studenti che lo ricordano con fortissima stima e affetto”.

Gianluca Moro

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