«UKM non c’entra niente con quella scritta del lager, la mia officina si è trasferita nel novembre scorso e non ho niente a che fare con quel meccanico»: Maurizio Cugola, titolare dell’officina meccanica UKM, ha fatto un salto sulla sedia quando ha visto pubblicate sulla stampa locale foto che ritraevano il cartello ARBEIT MACHT FREI associate a quelle al logo UKM. E questa mattina Cugola è corso in via Popilia a cancellare il suo marchio dal muro dove era rimasto anche dopo il suo trasferimento.
UKM, officina di riparazione e vendita di motocicli, ora ha sede da tutt’altra parte, in pieno centro storico in via Bastioni Occidentali 25, accanto a palazzo Pelliccioni. «Non conosco Alessandro Bertuccioli, è subentrato in quell’officina dopo che mi sono trasferito – spiega Cugola – gli ho solo venduto le attrezzature. Non ho pensato a cancellare subito il mio logo dal muro anche perché mai avrei pensato che sarebbe finito accanto a scritte del genere».
Intanto la giustificazione addotta da Bertuccioli per quel cartello – ora rimosso – pare fare acqua da tutte le parti: «Sono nato nel 1979 e non ho studiato. Per me quell’insegna in un luogo di lavoro ci sta bene. Se devo proprio la tolgo», aveva dichiarato. Ma sulla sua pagina Facebook appaiono post e foto di questo tenore: