Gentile Direttore,
Ieri mi sono imbattuta in un piccolo fatto locale che, per quanto mi ha colpito, tengo per me come una delle storie dell’estate. Che accade nel Riminese. A raccontarla, sui social, una ragazza, corsa in soccorso di una gattina di pochi mesi, trovata in un campo rinchiusa in una scatola sigillata con giri di nastro adesivo e un ricamo di buchi sulla parte superiore, teoricamente per far respirare il povero animale ma più probabilmente per rispondere a un tardivo rimorso di coscienza. L’animale, ormai agonizzante, è stato curato e ora attende una adozione. Si trova a Santarcangelo. Le hanno voluto dare il nome Vita, per la sua straordinaria voglia di non arrendersi a un finale che per lei pareva già scritto e, dicono i soccorritori, nonostante tutto ‘ha totale fiducia nell’uomo’.
Di storie come questa, purtroppo, chi ama e si occupa di animali ne incrocia mille. E sono tutte drammatiche, commoventi e a volte non hanno un lieto fine. La storia di Vita è unica perché testimonia sì la forza di vivere, l’amore di chi ti aiuta ma anche la superficiale crudeltà di chi ti rinchiude dentro una scatola di qualche centimetro con qualche buco sopra, magari pensando di darti una chance di salvezza, in realtà mettendoti in una bara. Come si dice. gli elementi in cui riconoscersi o da cui prendere le distanze ci sono tutti e per tutti. Ecco perché per me questa è la piccola storia dell’estate riminese.
Francesca Mattei
assessore del Comune di Rimini