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La Fase 2: chi riapre e come, chi invece dovrà aspettare

Il Governo Conte sta lavorando assieme ai tecnici come Vittorio Colao (nell’immagine in apertura insieme al presidente del Consiglio) e le Regioni per l’organizzazione della “Fase 2” , quella dopo il blocco. Una ripartenza non facile, che terrà conto di cosa succederà nei prossimi giorni per i contagi e la loro distribuzione tra la varie regioni. Fondamentale sarà il livello dell’indicatore ‘R con zero’ che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva. Se salirà vicino a 1 (laddove il fattore 1 indica che ogni malato ne infetta un altro) la riapertura potrebbe essere ridotta ulteriormente.

Tanti i punti in discussione, alcuni di difficile soluzione. In particolare i trasporti, strategici nel momento delle riaperture di grande aziende soprattutto nelle grandi aree metropolitane del Nord.

Trasporti

Distanziamento, percorsi separati per ingresso e uscita dai mezzi pubblici e anche dalle stazioni, con la creazione di percorsi ‘a senso unico’, dispenser con igienizzanti, ma anche l’eliminazione il più possibile dei biglietti cartacei sostituiti da quelli elettronici: sono alcuni dei punti inseriti nella bozza di lavoro del ministero dei Trasporti alla cabina di regia. Nel caso dei treni e bus, si prevede la possibilità di eliminare il controllo dei biglietti e la vendita a bordo.

Tra le misure allo studio, annunci e cartelli che spieghino come si devono comportare i viaggiatori “con la prescrizione che il mancato rispetto potrà contemplare l’interruzione del servizio, per motivi di sicurezza sanitaria”. Fra i possibili interventi sono inclusi anche sanificazione frequente, mascherine, guanti e tutte le protezioni per il personale viaggiante e per tutti i lavoratori che sono a contatto con il pubblico.

Per le grandi aziende si sta lavorando anche ad una differenziazione delle entrate al lavoro per evitare assembramenti sul trasporto pubblico ed all’entrata delle aziende.

Mascherine

L’orientamento è quello di renderle obbligatorie ogni qualvolta si esce da casa. In questa ipotesi si dovrà renderle disponibili per tutti a un prezzo regolato.

Le aziende

Secondo la bozza del governo, i settori manifatturiero e quello tessile che sono a livello di pericolosità “medio-basso”, secondo lo studio dell’Inail dovrebbero avere il via libera alle riaperture dal 4 maggio, ma con turni scaglionati di entrata e uscita per chi non può svolgere le proprie mansioni in smart working. Dovranno  essere garantiti le procedure di sicurezza sui posti di lavoro come da protocollo tra aziende, sindacati e Governo. Via libera anche per i cantieri edili.

Gli spostamenti

Saranno allentati i divieti di spostamento, ma sarà ancora necessaria l’autocertificazione. I trasferimenti tra Comuni della stessa Regione saranno consentiti già dal 4 maggio, mentre non sarà per ora consentito, se non per casi urgenti o motivi di lavoro, spostarsi da Regione a Regione. Non è ancora deciso quando si potrà andare nelle seconde case. Se sarà possibile muoversi liberamente all’interno del comune di residenza, tornerà lecito recarsi a casa di amici per cena. L’invito delle autorità, però, sarà quello di evitare feste con tanti invitati. Sarà possibile passeggiare anche non prossimità della propria abitazione ma sempre a distanza. Parchi, ville e giardini e arenili sono stati chiusi con ordinanze dei sindaci e quindi decideranno i primi cittadini se e quando riaprire.

Commercio

Si lavora per far ripartire dal 4 maggio il comparto del commercio. Ma ci sono ancora molte difficoltà riguardo alla riapertura di alcune tipologie di negozi, dall’abbigliamento alle scarpe. Il grande ostacolo, oltre al distanziamento dei clienti, è quello della sanificazione degli abiti, nel caso venissero provati dal cliente, il che impone nuovi macchinari. Per alimentari e supermercati, sulla questione orari è ancora tutto da decidere. Si starebbe valutando sia l’ipotesi di una riduzione dell’orario di apertura per impedire le uscite in tarda serata, ma in alternativa anche il suo contrario, cioè un’estensione degli orari proprio per diluire le code.

Bar e ristoranti

Secondo la commissione tecnica, la riapertura di questi luoghi fornisce un “impatto maggiore di rischio” rispetto ad altre attività e dunque si deve prevedere un distanziamento più ampio – almeno 1,50 metri tra i tavoli – e comunque un dimezzamento della capienza per evitare ogni rischio di contatto. Difficile che la riapertura possa avvenire il 4 maggio.

Parrucchieri ed estetica

I locali dovranno seguire regole rigide per pulizia e sterilizzazione degli strumenti, oltre alle protezioni per personale e clienti. Il rapporto dovrà sempre essere di uno a uno tra chi lavora e chi usufruisce del trattamento. Inevitabile la modalità dell’appuntamento per evitare inutili file all’esterno dei locali. Il 4 maggio appare ancora una data prematura la riapertura.

Sport all’aperto

Probabilmente si andrà verso il sì a jogging, corsa e ad andare in bicicletta in strada e nei parchi, sempre da soli perché assembramenti e attività in gruppo restano vietati per evitare il contagio. Resteranno invece chiuse palestre, piscine, centri fitness e centri di allenamento di vario tipo perché ritenuti ancora dei luoghi in cui la possibilità di contagio è molto elevata. Potrebbe cambiare qualcosa per i professionisti ed agonisti che potrebbero avere il via libera per tornare agli allenamenti in qualsiasi contesto.

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