Solo parole, per quanto inappropriate. E oltre a quelle parole non sarebbe successo altro, fra il professore arrestato e la sua alunna minorenne. E’ questa la linea difensiva dell’insegnante in un istituto di Riccione che si trova nel carcere di Rimini con l’accusa di “atti sessuali con minorenne”.
Il docente è stato sospeso dall’insegnamento. Venerdì sarà sentito durante l’interrogatorio di garanzia, che dovrà decidere se confermare o meno l’arresto. Da quel che si apprende finora, la linea difensiva ammette che quei messaggi hard, anche audio, inviati dal professore alla sua studentessa erano del tutto fuori luogo, “sbagliati”. Ma che in realtà fra i due non si sarebbe consumato alcun rapporto sessuale: si trattava solo di una “infatuazione platonica”. E che l’insegnante avrebbe troncato la relazione una volta resosi di come la cosa fosse andata troppo oltre.
La ragazza minorenne, sentita durante un interrogatorio protetto, avrebbe però raccontato nei minimi dettagli una lunga serie di incontri affettuosi con il professore, il primo dei quali all’interno della stessa scuola. Lei, completamente infatuata dell’adulto, era rimasta felicemente incredula di essere corrisposta e non aveva potuto fare a meno di condividere la sua gioia con le amiche. Che però non l’avevano creduta: di qui l’invio di quei messaggi, per dimostrare che era tutto vero. Messaggi che poi sono sono giunti fino a dei genitori e infine al dirigente scolastico, che ha immediatamente segnalato il fatto.
Le indagini ora proseguono per verificare se altre ragazze abbiano ricevuto attenzioni da parte del professore. Che però proclama la sua innocenza da accuse così gravi: sposato e con figli, stimato da tutti, si sarebbe solo lasciato coinvolgere in un gioco verbale, per quanto spinto, dietro il quale non c’era però sesso ma solo una casta passione.
