“Kung – Fu Paga”. Dal 19 al 22 aprile torna la XXIX edizione del Paganello, il grande torneo di Frisbee che si svolge sulla spiaggia antistante Piazza Marvelli (dal bagno 32 al 54 – l’Arena principale sarà davanti al bagno 39/40).
Da 29 anni, la spiaggia di Rimini a Pasqua si trasforma nel grande villaggio del Paganello – la World Beach Ultimate Cup, ovvero la coppa del mondo di frisbee. Ogni anno, come da tradizione si danno appuntamento a Rimini le migliori formazioni al mondo, che raggiungono la città sull’Adriatico, per sfidarsi nelle tre giornate di torneo e aggiudicarsi la Coppa del Mondo di Beach Ultimate, la versione su sabbia dell’Ultimate frisbee, nata proprio a Rimini.
Con le 122 squadre iscritte ed oltre 1500 atleti partecipanti, tutto il mondo è rappresentato. Questa sarà l’edizione più numerosa della storia dell’evento, e grandi numeri anche per gli oltre 20 hotel riminesi che ospiteranno più di 1000 atleti. Qualche tempo fa, Chiamamicitta.it si era già occupata di questo sport, intervistando uno dei fondatori del Paganello, Clay Collerà. Una delle società sportive di frisbee più antiche di Rimini (è nata nel 1978), si chiama “Libera Società del Frisbee”, d è capitanata dal presidente Matteo Mambelli, che ricopre questa carica da 4 anni.
Presidente, quando si è innamorato del frisbee?
«Ho iniziato a dedicarmi a questa disciplina nel 2000, dopo averla praticata al liceo».
Quanti atleti fanno parte della società? Quanti maschi e quante femmine?
«250 atleti, di cui un quarto ragazze».
Quanti sono, invece, gli appassionati di questa disciplina che si radunano, a Rimini, in occasione del Paganello?
«In tre giornate di gare si conteranno oltre 45.000 persone. È uno degli eventi più seguiti in Romagna».
A quali manifestazioni partecipate oltre a questa?
«Con le nostre squadre partecipiamo a diversi campionati di Ultimate Frisbee. Siamo presenti nei campionati italiani in serie A e B maschile e femminile, serie C maschile, under 17 e under 15. Oltre a questi le nostre squadre partecipano a tornei per club internazionali. Molto nostri atleti sono stati convocati in nazionale maggiore: under 24, under 20, under 17 e beach».
È molto difficile portare avanti una società sportiva come la vostra?
«Direi di sì. Tutti i membri del direttivo operano come volontari, sebbene per numero di iscritti servirebbero persone che vi si dedicassero a tempo pieno».
Quali obiettivi avete raggiunto in questi anni e quali vorreste raggiungere in futuro?
«Sicuramente ci piacerebbe incrementare il numero di praticanti, raggiungere più scuole possibili per far conoscere l’ultimate agli studenti e portare più squadre possibili nelle massime serie nazionali oltre ad avere atleti e coach nelle squadre nazionali».
Nicola Luccarelli