Che aria si respira a Rimini ultimamente? Il fatto che sia stato un immigrato a soccombere ai gesti violenti di uno squilibrato, purtroppo, non meraviglia nessuno: quando continuamente si sente dire “noi e loro”, “prima noi e poi loro”, “è colpa loro”, eccetera.. Dobbiamo lasciare una città migliore di questa ai nostri figli. Ma non possiamo mettere dei bambini a portare cartelli in manifestazioni contro i nomadi, non possiamo parlare davanti a loro continuamente in termini di contrapposizione con altre etnie o nazionalità. La realtà è una città abitata da persone di paesi ed etnie diverse, le migrazioni sono un fenomeno di questa epoca, non sono frutto della volontà politica di qualcuno. La nostra sfida è creare una città senza conflitti, con delle regole che vengono rispettate da tutti, dove chi sbaglia paga e non conta da che parte vieni. Non ci aiuterà il buonismo in questo percorso ma neanche la discriminazione ed il rifiuto. Abbiamo bisogno che la parte silenziosa della città si faccia sentire, “quelli che sganasciano al tavolo di Erode mentre la figlia gli chiede la testa di Giovanni il Battista” hanno la stessa responsabilità. Facciamoci sentire.