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Julio Cortázar: «Bolero»

Che vanità immaginare
che posso darti tutto, l’amore e la felicità,
viaggi, musica, giocattoli.

Certo è così:
tutto quel che ho te lo do, certo,
ma tutto quel che ho non ti basta
come a me non basta
tutto il tuo.

Per questo non saremo mai
la coppia perfetta, la cartolina,
se non siamo in grado di accettare
che solo in aritmetica
il due nasce da uno più uno.

Perciò ecco un bigliettino
che dice solo:
Sei sempre stata il mio specchio,
Voglio dire che per vedermi devo guardare te.

E questo frammento:
la lenta macchina del disamore
gli ingranaggi del riflusso
i corpi che abbandonano i cuscini
le lenzuola i baci
e in piedi davanti allo specchio si domandano
ognuno a se stesso
e senza guardarsi
non nudi l’uno per l’altra
io non ti amo,
amore mio.

Julio Cortázar (Ixelles [Belgio], 1914 – Parigi, 1984)

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