‘Siamo donne oltre le gambe c’è di più, donne donne, un universo immenso e più.’ Era il 1991, quando Jo Squillo (all’anagrafe la milanese Giovanna Coletti, oggi 58 enne), e Sabrina Salerno scalavano le classifiche musicali italiane, cantando questa canzone. Sono passati 27 anni, e le donne hanno raggiunto una maggiore consapevolezza di sé e dei propri mezzi in vari campi della società civile. Jo Squillo, che rimarrà per sempre un’icona musicale degli anni ’80 e ’90, ha percorso molta strada da allora, affermandosi nel campo della moda, con la sua trasmissione TvModa in onda su Rete 4 e, soprattutto, continuando a cantare e a far ballare la gente nei locali. Infatti, questa sera sabato 2 giugno sarà al Mon Amour di Rimini.
Jo, come è nata la tua passione per la musica?
«Frequentavo la scuola di musica del Centro Sociale Santa Marta di Milano, dove insegnavano dei grandi maestri come Demetrio Stratos e Mauro Pagani. È al Centro Sociale che ho formato il primo gruppo di punk italiano di sole donne : le ‘Kandeggina Gang’».
E per la moda invece?
«All’inizio degli anni ’80, facevo da sola i miei abiti per gli spettacoli. Moda e musica sono un connubio perfetto, e sono gli unici mondi dove c’è sempre una continua rivoluzione e sperimentazione. La musica influenza la moda e viceversa».
Sei un’icona degli anni ’80 e ’90, la senti più come peso o come piacere?
«È un piacere essere riconosciuta come un’icona di quegli anni bellissimi e creativi. Con Madonna, i Duran Duran, Whitney Houston, Prince, Clash, Ramones, Sex Pistols, tutta la moda e la musica attuale prende ispirazione dai favolosi anni ’80».
Oggi , secondo te, le donne hanno raggiunto la piena emancipazione o no?
«Le donne sono andate oltre l’emancipazione, sono avanti in tutti i campi, ma adesso sono gli uomini che sono rimasti indietro, che non riescono a stare al passo con le donne. Noi siamo più brave, studiamo di più, lavoriamo di più, ma guadagniamo meno, e questa è la più grande ingiustizia».
Il caso Weinstein e le molestie nel mondo dello spettacolo hanno fatto prendere alle donne ancora più forza? Se posso chiederlo, hai avuto esperienze in questo senso?
«Il mondo dello spettacolo è pieno di uomini che usano il loro potere promettendo un lavoro in cambio di sesso. Ogni minuto una donna nel mondo viene molestata o violentata. È da anni che mi batto contro questa cultura maschilista e incivile. A me personalmente non è mai capitato di ricevere molestie, anche perché nell’ambito musicale quello che conta di più è la voce, devi saper cantare o suonare uno strumento, e se non lo sai fare non puoi salire su un palco».
La serata del Mon Amour sarà un remember degli anni ’80 e ’90? Canterai qualche tuo pezzo forte?
«Canterò alcune cover internazionali più i miei grandi successi, con molta energia e movimento. La gente si divertirà moltissimo».
Hai qualche altro progetto nel cassetto per i prossimi mesi? Ci puoi svelare qualcosa?
«Venerdì 15 giugno organizzo a Milano la 5° Edizione di Wall of Dolls – il Muro delle Bambole contro il Femminicidio. A fine giugno uscirà il mio nuovo singolo, con il videoclip che sarà la sigla di TvModa per tutta l’estate e, infine, presenterò alcuni importanti eventi di moda in giro per l’Italia».
Nicola Luccarelli