Jamil Sadegholvaad si sfoga: “La cosa che mi infastidisce di più di una campagna elettorale? Che per interesse spicciolo o strumentalizzazione grande, si denigri il luogo in cui si vive, in cui tutti viviamo. Una cosa sono le critiche, la segnalazione dei problemi, il confronto (anche vivace) sulle soluzioni. Altra cosa le offese, lo sfregio, l’insulto senza logica e senza senso per le nostre città. Bronx, Calcutta… al di là dei luoghi comuni ampiamente spazzati via dalla realtà, a patto di viaggiare e informarsi (il Bronx è oggi uno dei quartieri residenziali più eleganti e attrattivi del jet set statunitense), c’è una evidente voglia di affermare se stessi, sputando veleno e fiele sulla casa comune”.
“Il ragionamento del ‘tanto peggio, tanto meglio’ qualifica chi lo fa, ne dà la misura esatta della sua capacità di governo, direttamente proporzionale al suo amore per la città che ambisce guidare. Di tutti gli anni nell’amministrazione comunale di Rimini, la soddisfazione più grande ricevuta è sempre stata quella di vedere i riminesi sempre più orgogliosi della propria città. Una persona che ama la propria città, la cura, la tutela, la difende, è il primo, indispensabile presidio contro il degrado, la deresponsabilizzazione che è l’anticamera di troppa bruttezza delle città del mondo”.
“Insultare Rimini o Milano o Bologna o New York giusto per ricavarsi un (presunto) tornaconto elettorale è un’operazione boomerang, oltre che ripugnante”, conclude Jamil Sadegholvaad.