Suonano le campane a Rimini, da quelle di Maria Ausiliatrice in piazza Marvelli a quell edi San Fortunato. Fischiano i treni alla stazione. Suonano le loro sirene i pescherecci che dopo l’ultimo rigore già devono uscire dal porto per una nottatata di lavoro, tutte le luci accese e il tricolore più grande che mai.
A Rimini espolde la festa per l’Italia Campione d’Europa, tutti a riversarsi sul lungomare e piazzale Fellini a clackson spianati. Punti nevralgici fortemente presidiati dalle forze dell’ordine, polizia con gli elmetti e carabineri ovunque, vigili del fuoco e ambulanze. Finora nessuna tensione segnalata, tutto tranquillo almeno presso i ritrovi tradizionali degli inglesi, a iniziare dal Rose&Crown. Ma inglesi non se ne vedono, sono solo negli sfottò dei cori.
Lungomare chiuso ma impossibile impedire che qualcuno si intrufoli in motorino, ma anche in macchina. Viali delle Regine paralizzati, silenziatori alle moto spesso rimossi, gomme bruciate con le sgasate. Mascherine abolite e più assembrati di così non si può. E la notte è ancora lunga. Tuttta azzurra.
