L’Emilia Romagna schiva per un pelo la zona gialla, che invece da lunedì 20 dicembre si allargherà a Liguria, Trentino, Veneto e Marche. Si vanno ad aggiungere a Calabria, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Questo almeno in base ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità, che saranno valutat domani dalla cabina di regia.
Se il trend dei contagi non si arresta entro la fine dell’anno però la zona gialla potrebbe toccare non solo all’Emilia Romagna – come del resto preconizzato dal presidente Stefano Bonaccini – ma anche a Lazio e Lombardia, anche se quest’ultima ha aumentato di nuovo i posti letto nei reparti ordinari.
Provincia autonoma di Trento, Liguria, Veneto e Marche hanno invece numeri che non lasciano dubbi. Nel Trentino le terapie intensive sono occupate al 21% da pazienti covid, (percentuale addirittura già da zona arancione) e al 17,6% nei reparti ordinari, quando le soglie di sicurezza sono al 10% per le intensive e il 15%pergli ordinari. In Liguria le terapie intensive sono al 13,7%, i ricoveri ordinari al 18%. Il Veneto è al 15% nelle terapie intensive e al 16% nei ricoveri non critici. Nelle Marche, infine, i ricoveri terapie intensive sono al 16,7% e 15,6% per i ricoveri ordinari.
L’Emilia Romagna ha sforato la soglia di sicurezza delle terapie intensive arrivando al 12%, ma resta all’11% per i ricoveri ordinari. Il Lazio, al contrario, resta al 9,4% di pazienti critici mentre è al 12,5 per quelli ordinari. La Lombardia si salva in corner aggiungendo posti letto in area medica per scendere al 14%, mentre in terapia intensiva il dato è al 9,5%.