Cerca
Home > Economia > “Investitori privati per Murri e Triangolone” e Rimini candida belvederi e pontili a finanziamenti statali

“Investitori privati per Murri e Triangolone” e Rimini candida belvederi e pontili a finanziamenti statali

La “rivoluzione verde” messa in campo da Rimini attraverso il Parco del mare prosegue, forte anche delle risorse che arriveranno dallo Stato. Oltre a essere in completamento i tratti a nord e a sud a Marina centro e Miramare, infatti, l’amministrazione comunale, dopo la convenzione sottoscritta con il Consiglio dei ministri per il finanziamento da un milione di euro della progettazione esecutiva e definitiva per i tratti mancanti, ora candida ai 20 milioni di euro del bando statale per la Rigenerazione urbana i tratti 6, Murri, 7, Marebello-Rivazzurra, e 9, Spadazzi-Bolognese, Miramare, dove verranno realizzate anche due nuovi belvedere e un pontile con microisole verdi.

Intanto la settimana prossima si apre il sottopasso di via Portofino e per il cosiddetto Triangolone, la zona tra piazzale Fellini e largo Boscovich, fra lungomare Tintori e viale Cristoforo Colombo, con 12 attività in concessione, potrebbero essere in arrivo due manifestazioni d’interesse in project financing. La prima da un gruppo di 10 operatori, l’altra che fa riferimento a due concessionari. “Vediamo se le intenzioni si concretizzano e poi metteremo a bando le proposte presentate”, spiega alla stampa il sindaco Andrea Gnassi, non nascondendo il suo orgoglio, per il completamento di una sfida, quella del Parco del Mare e per un mare pulito, presa 10 anni fa: 450 milioni di euro per “il sotto”, le fogne i depuratori e chiudere gli 11 sforatori a mare, e per il “sopra”, il “più bel guardino sea-wellness park sul mare”. Per i tratti 6, 7 e 9, oltre ai 20 milioni di finanziamento statale, si fa conto su altrettante risorse dal Psbo, per realizzare due nuove piazze sul mare nel parco di Rivazzurra e in piazzale Toscanini. Gnassi non si “toglie sassolini”, ma dà “numeroni”.

Il disegno di uno dei nuovi pontili

Invece di due project financing per due tratti di lungomare da 1,4 chilometri per un’area di 90.000 metri quadri, con 70.000 di superficie edificatoria, con indice 0,8, la sua Ammnistrazione ha messo in campo una “rivoluzione” su sette chilometri, 165.000 metri quadrati con indice edificatorio 0,04 per 6.600 metri quadrati di piccole strutture di servizio, chioschi e ristoranti.

Per quanto riguarda le manifestazioni di interesse dei privati, prosegue, “sono quelle che il mercato ha detto ci possono essere”. Il sistema fognario, conclude, è stato il progetto che ha permesso di avere risorse senza motori immobiliari, “questa è la rivoluzione verso la transizione energetica, la pandemia ci ha lasciato il magone, ma ci ha anche rafforzato”. L’amministrazione, le fa eco l’assessore alla Pianificazione del Territorio Roberta Frisoni, si è fatta trovare pronta al bando per la Rigenerazione urbana che scade domani, con 20 milioni di euro per i progetti presentati.

Quello esecutivo per i tratti 6, 7 e 9 sarà così pronto entro fine anno e i cantieri partiranno nel 2022. Da Marebello a Miramare si darà “continuità” al progetto in zona sud, “una buona notizia per un distretto ad alta vocazione turistica”, che potrà contare anche sul Metromare e sulla riapertura del sottopasso di via Portofino.

Il lavoro di questi 10 anni dà i suoi frutti, al netto di qualche disagio”, tira le fila il collega alle Attività economiche Jamil Sadegholvaad. E per gli operatori, i turisti e i cittadini si apre “la prospettiva di un potenziale straordinario”, senza dimenticare che entro due anni saranno chiusi tutti gli sforatori. Questa amministrazione lascia come eredità un debito “più che dimezzato – conclude – una città migliore e un Comune molto più in salute dal punto vista finanziario” e capace di intercettare risorse, statali, regionali ed europee.

La “rivoluzione verde” imboccata da Rimini per rigenerare il suo lungomare “porta con sè anche investitori sui bubboni delle colonie”, ha detto ancora il sindaco Andrea Gnassi, annunciando una manifestazione d’interesse per la Murri di Bellariva, con “le trattative tra creditori e curatore in fase di conclusione”.

Proprio al curatore arriva l’invito del primo cittadino a “darsi una mossa”: la procedura fallimentare è infatti aperta da 10 anni e non c’è stata alcuna asta. Ora, conferma ma senza dare troppi particolari, “la negoziazione in corso è in fase avanzata” e il progetto ricalcherà quanto contenuto nel relativo piano particolareggiato, con le destinazioni previste. Nessuna “casa di riposo o rsa”, precisa il sindaco ai cronisti, sottolineando che a “convincere gli investitori” è stato il progetto del Parco del mare.

(Agenzia DIRE)

Ultimi Articoli

Scroll Up