Il consigliere comunale di Rimini Simone Bertozzi ha voluto ricordare la scomparsa del presidente del Rimini Calcio, Vincenzo Bellavista, con una proposta:
Dieci anni fa, e ci sentiamo tutti un po’ più vecchi, ci lasciava un gigante dello sport. E non solo. Che per sentirsi riminese non aveva bisogno della carta d’identità, gli bastava il cuore.
Vincenzo Bellavista è stato per tanti un folle, un visionario, un sognatore dai tratti quasi felliniani, un personaggio che in uno sport divisivo come solo il calcio sa essere ha saputo lasciare il segno, mettendo d’accordo tutti: giocatori, dirigenti, ultras esagitati e simpatizzanti in doppio petto, uomini della strada e avversari sportivi.
Con quella genuina capacità di farsi voler bene, a pelle, non solo per quel Rimini stellare che seppe lanciare nell’olimpo del calcio, e solo in una manciata di stagioni, gente come Ricchiuti, Handanovic, Matri, Jeda, Valiani, Floccari e tanti altri.
Nel 2005 l’ex sindaco Ravaioli gli conferì, a furor di popolo, la cittadinanza onoraria.
Oggi, a dieci anni dalla morte, il giusto tributo sarebbe quello di intitolargli, come propose il mio amico Beppe Autuori attraverso la pagina “#ClubAminiciVincenzoBellavista, un pezzo della nostra città.
Magari proprio il piazzale dello stadio. Sono sicuro che anche questa volta patron Bellavista saprebbe mettere d’accordo tutti. Persino il consiglio comunale.
Simone Bertozzi
