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Intesa su autonomia Emilia Romagna, Petitti: “Vantaggi per cittadini, primo sanità”

Oggi a Roma, a Palazzo Chigi, è stata firmata l’intesa per l’autonomia regionale tra il Governo e le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Le dichiarazioni dell’assessora regionale al Bilancio e Riordino istituzionale Emma Petitti.

“Da oggi consegniamo al nostro territorio un ulteriore strumento di sviluppo e di crescita per tutta la sua comunità. Con la firma della pre-intesa tra Governo e Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, siamo ancora più vicini al traguardo: ottenere maggiore autonomia secondo quanto previsto dall’articolo 116 della Costituzione. Un risultato importante, frutto di un lavoro partecipato. La legge che sancirà l’autonomia della nostra Regione verrà approntata dal nuovo Parlamento e siamo fiduciosi che entro la fine del mandato regionale avremo raggiunto l’obiettivo.

Maggiore autonomia regionale, comporterà vantaggi concreti per i cittadini. Penso ad esempio alla sanità: si potranno rimuovere i vincoli di spesa per migliorare il livello dei servizi e valorizzare le risorse umane. Per i soli assistiti residenti in Emilia-Romagna, la Regione potrà gestire, inoltre, il sistema tariffario e di rimborso.

Su istruzione e lavoro si punterà a rafforzare la formazione rispondendo alla domanda del sistema economico-produttivo locale.

Per realizzare questo progetto, la Regione Emilia-Romagna ha presentato una proposta condivisa con l’intera comunità regionale. Perché consideriamo essenziale fare rete, agendo insieme a città e territori, parti sociali e organizzazioni economiche, università, Terzo settore. Attraverso il confronto e la partecipazione puntiamo alla condivisione dell’idea di sviluppo fondata su una forte coesione ed equità sociale, che metta ancor più l’Emilia-Romagna nelle condizioni di competere con le aree più avanzate in Europa e nel mondo. Il tutto valorizzando le vocazioni territoriali e la capacità di governo che la Regione e il sistema delle autonomie dell’Emilia-Romagna possono ulteriormente esprimere, fermi restando i capisaldi dell’ordinamento costituzionale.

Con questa iniziativa il Governo, l’Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto aprono una stagione di riforma che dovrà aprire la strada al rilancio del regionalismo in Italia.

L’obiettivo dovrà essere, in definitiva, un significativo ammodernamento dello Stato e di tutte le sue articolazioni. Un nuovo regionalismo efficace e in grado di evolversi e cogliere le sempre più complesse esigenze dei cittadini, dei sistemi produttivi e le complessità delle sfide industriali e ambientali. Regioni più forti in un sistema paese più coeso”.

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