Essere a capo di un movimento sportivo. Vestire i panni della figura di riferimento per tutti quelli che praticano un’attività sportiva. È quello che sta facendo Rodolfo Zavatta (classe ’51), che ricopre la carica di Delegato Coni della provincia di Rimini. Dopo la chiusura nel 2012 dei Comitati provinciali Coni e nel successivo quadriennio 2013/2016 l’apertura dei Coni Point Provinciali, è stato nominato delegato per la provincia di Rimini, carica riconfermata anche per l’attuale quadriennio olimpico 2017/2020. Zavatta. Ma da dove arriva Rodolfo Zavatta e la sua passione per lo sport? Chiediamolo direttamente a lu.
Zavatta, da quanto è nel mondo dello sport?
“Mi sembra di essere sempre stato nel mondo dello sport, pur non avendo trascorsi da professionista, ma sin dai tempi della scuola con i campionati studenteschi di podismo e calcio pallavolo a livello amatoriale e ancora oggi sono un ciclista amatoriale e, impegni permettendo, le mie tre uscite settimanali le faccio sempre. Nel 1990 o, forse, ’91 non ricordo esattamente, sono entrato nel direttivo della società sportiva di Ginnastica artistica di Rimini che frequentava mia figlia, nel quadriennio 2005-2008, sono stato eletto consigliere nel comitato FGI dell’Emilia Romagna con incarico di segretario. In quegli stessi anni sono entrato nello staff tecnico del Comitato Provinciale Coni di Rimini”.
Che cosa vuol dire essere dirigente Coni e cosa fa, esattamente, un delegato?
“Credo che per essere un dirigente CONI, soprattutto a livello territoriale, occorre avere tanto amore per lo sport e tanta passione da trasmettere ai giovani che si avvicinano a questo mondo. Cosa fa un delegato Coni? Il compito principale del Coni e del delegato è la promozione dello sport e della pratica sportiva a tutti i livelli, cercando di riproporre sul proprio territorio quelle che sono le iniziative e i progetti del Coni Nazionale, come ad esempio Centri Coni, Educamp, Sport di Classe, Giornata Nazionale dello Sport e Trofeo Coni Kinder + sport. In particolare quest’anno Rimini ha avuto l’onore di ospitare la fase finale del Trofeo Coni Kinder + Sport, e il nostro comitato è stato impegnato in prima linea sin da questa primavera per rendere possibile l’accoglienza di 3300 atleti, 900 tecnici, 35 Federazioni Nazionali, 10 Discipline associate e 48 campi gara: una vera e propria impresa che il Comitato Regionale e il Coni Rimini, con il supporto e la collaborazione fondamentale del Comune di Rimini, delle Federazioni Sportive e dell’aiuto di tanti volontari, ha portato a termine nei migliori dei modi. Poi ci sono le iniziative locali come La festa dello sport in Valmarecchia, in collaborazione con le scuole e società del posto, il progetto Scuola Salute e Benessere con il comune di Rimini, Ufficio scolastico, Asl Rimini, Uni Rimini e altri partner locali, Rimini in Sport con l’assessorato allo sport e le società del riminese e anche lo sportivo dell’anno dove vengono premiati atleti, tecnici, dirigenti e società che si sono distinte durante l’anno”.
Quante realtà sportive ci sono in Emilia Romagna?
“I dati ufficiali del Coni sono del 2016 e vedono l’Emilia Romagna fra le prime in Italia con le sue 5061 società affiliate alle F.S.N. (Federazioni Sportive Nazionali ndr), D.S.A. ( Discipline Sportive Associate ndr). Le F.S.N. e le D.S.A sono federazioni mono disciplinari gli E.P.S. (Enti di Promozione Sportiva ndr), hanno al loro interno più discipline sportive. Inoltre ci sono numerose società iscritte agli Enti di promozione Sportiva di cui è fatica avere dati precisi perché alcune società possono essere iscritte a più enti contemporaneamente. Stando ai numeri del nuovo Registro Coni, difficilmente verificabili, le società iscritte al registro sono oltre 10000, ma ripeto il nuovo registro Coni entrato in funzione quest’anno, oggi come oggi non permette di fare una verifica sui dati”.
E nella provincia di Rimini?
“Sempre secondo i dati del Coni Nazionale relativi al 2016 le società della provincia di Rimini affiliate alle Federazioni Nazionale e alle Discipline Associate sono 447 di cui 195 nel Comune di Rimini. A tutt’oggi le società iscritte al registro delle società Coni sono 880 di cui 380 del comune di Rimini. Ricordo che al registro Coni sono iscritte le società affiliate alle F.S.N alle D.S.A. e agli Enti di Promozione Sportiva, che sono 15”.
Quali sono quelle che più si sono distinte nell’ultimo anno nella provincia di Rimini?
“Nella provincia di Rimini, sicuramente la Nuova Polisportiva Consolini, con la pallavolo femminile che ha vinto la Coppa Italia di A2 ed è arrivata ha giocarsi la finale per la promozione in A1. Poi c’è baseball e softball che la fanno da padrone non solo a livello di serie A ma soprattutto a livello giovanile dove per tre anni consecutivi i Falcons di Torre Pedrera hanno vinto lo scudetto giovanile e tanti atleti delle società di Rimini sono stati selezionati per le rappresentative Nazionali e Regionali, anche nel pattinaggio artistico a rotelle abbiamo campioni mondiali”.
L’Emilia Romagna è una Regione in cui lo sport è ancora radicalmente diffuso, secondo lei? Cosa si dovrebbe fare per incentivare ulteriormente lo sport fra i giovani?
“Sicuramente si, e lo dicono i numeri in continua crescita che lo sport in Emilia Romagna è molto radicato, e per poter ancora migliorare e diffondere l’attività motoria bisogna partire dalla base, innanzitutto dalla scuola primaria introducendo l’educazione fisica sin dalle prime classi. Poi è importante aiutare le piccole società di quartiere, perché sono loro che fanno la vera promozione sportiva e che sono alla base di tutti gli sport. Io son convinto che siano queste realtà il vero motore del mondo sportivo, quello di cui non si parla mai, quello meno conosciuto, ma il più vero, formato da tanti volontari appassionati, direi quasi ammalti di sport, ed è da qui che sono nati e nasceranno i campioni di domani”.
State preparando qualche progetto o iniziativa in questo senso?
“Stiamo partendo con due progetti, Sport di classe, progetto Nazionale rivolto alla scuola primaria, dove un Tutor, laureato in scienze motorie, per 2 ore alla settimana, affiancherà l’insegnate in lezioni in palestra. Il secondo progetto “Scuola Salute Benessere, è rivolto alle classi seconde della scuola secondaria di 1 grado (medie ndr), perché in quella fascia di età è stato riscontrato il maggior numero di abbandono dall’attività fisica”.