Nel mese di luglio scorso, la Giunta Comunale aveva presentato formale querela per il reato di diffamazione a mezzo stampa e nei confronti di altre sedici persone, per il reato di diffamazione aggravata a mezzo Facebook.
La querela è avvenuta dopo le offensive insinuazioni indirizzate verso la persona del vice sindaco Gloria Lisi e verso l’operato del Comune di Rimini, in modo specifico per la solidarietà mostrata dall’Amministrazione comunale al giovane ragazzo nigeriano che venne accoltellato e ridotto in fin di vita a Marina centro il 22 marzo 2017.
Anche il dibattito sulle micro aree per i nomadi hanno visto protagonisti, con insulti e minacce nei confronti del vice sindaco, alcuni degli indagati.
Dopo la querela la Procura ha aperto un fascicolo ed oggi sono arrivate le prime conclusioni. Il PM Marino Cerioni ha chiesto il rinvio a giudizio per 13 persone, mentre ha disposto l’archiviazione per altre 6 per l’impossibilità di identificarle in quanto operavano dietro pseudonimi.
Gli indagati, in gran parte militanti di gruppi di estrema destra, dovranno rispondere di vari reati: dalla diffamazione a mezzo internet all’istigazione a delinquere fino all’incitamento all’odio razziale.
Il Vicesindaco Gloria Lisi è assistita dall’avvocato Maurizio Ghinelli