L’ormai famoso indice Rt scende ovunque e in Emilia Romagna arriva a 1,14, a un soffio dal fatidico livello 1 che comproverebbe un arretramento dell’epidemia di covid-19. Secondo la rilevazione settimanale della Cabina di Regia nazionale, per l’indice di trasmissione del contagio (Rt) regionale si tratta del quarto calo consecutivo, dopo quelli delle tre settimane precedenti (rispettivamente: 1,63, 1,57, 1,4). Ma per il momento la regione resta classificata come zona arancione, mentre sono altri territori che potrebbero vedere allentate le misure di prevenzione, ma solo la prossima settimana. Sono Piemonte, Lombardia, Val d’Aosta, Calabria (ora rosse), Sicilia e Puglia (al momento arancioni).
L’Rt nazionale è sceso a 1,18; era 1,43 nell’ultimo rilevamento. Alcune Regioni sono sotto l’1: Lazio (0,82), Liguria (0,89), Molise (0,94) e Sardegna (0,79). La situazione nelle altre è la seguente: Abruzzo 1,32, Basilicata 1,46, Calabria 1,06, Campania 1,11, Lombardia 1,15, Marche 1,17, Piemonte 1,09, Provincia Bolzano 1,16, Provincia Trento 1,03, Puglia 1,24, Sicilia, 1,14, Toscana 1,31, Umbria 1,06, Val d’Aosta 1,14.
Sarà il monitoraggio del 27 novembre a determinare eventuali cambiamente nella classificazione a tre colori. In 18 regioni, però, alla data del 18 novembre risulta superata almeno una soglia critica in area medica (40% di occupazione) o in terapia intensiva (30%). “Quasi tutte le Regioni e province autonome hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese”, scrivono gli esperti della “cabina di regia”.
“Nella maggior parte del territorio nazionale la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 2 con alcune Regioni – proseguono – in cui la trasmissione è ancora compatibile con lo scenario 3. Si osserva una riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente suggerendo un iniziale effetto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 14 ottobre 2020″.
“Questo andamento non deve portare ad un rilasamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti”, concludono.
Da parte sua il ministro alla Salute Robero Speranza, nel firmare il rinnovo dell’attuale, immutata, classificazione, spiega: “I dati che iniziamo a ricevere lasciano intravedere la luce in fondo al tunnel ma bisogna avere un approccio prudente. Abbiamo agenzie istituzionali, sia su piano europeo che nazionale, che dovranno seguire con la massima cautela le procedure di validazione di vaccini e cure, ma i dati che vediamo ci lasciano ben sperare”.
E sul vaccino: “Potremmo essere nelle condizioninei primi mesi del 2021 di avere le prime dosi. La distribuzione vedrà come primi beneficiari il personale sanitario e poi le persone in ospedale e Rsa”.