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Inchiesta Acquarena, il Comune di Rimini si costituisce parte civile al processo

Lo scorso giovedì il Gip del Tribunale di Rimini, Dott.ssa Benedetta Vitolo  ha deciso per il rinvio a giudizio delle 18 persone accusate a vario titolo di reati che vanno dalla truffa ai danni dello stato al falso. I rinviati a giudizio sono oltre al “facilitatore” Mirco Ragazzi, alcuni dipendenti comunali e tecnici privati che hanno seguito i lavori del Tecnopolo. Il rinvio a giudizio arriva a conclusione di un’indagine partita nell’agosto 2015, dopo che l’allora assessore della prima giunta Gnassi Roberto Biagini aveva presentato un esposto al procuratore della Repubblica Giovagnoli. Tutto ruotava attorno alla figura di uno degli indagati, il modenese Mirco Ragazzi: un “facilitatore”, cioè un consulente di aziende private che tiene i rapporti con le pubbliche amministrazioni.

Nell’ambito delle indagini erano emerse irregolarità anche per quel che riguarda la realizzazione di Acquarena, l’impianto natatorio che sarebbe dovuto sorgere di fronte al Palacongressi.

Ebbene, con delibera di Giunta approvata nella seduta di martedì 29 settembre, il Comune di Rimini ha deciso di costituirsi parte civile nel processo penale avanti al Tribunale di Rimini relativo alla realizzazione dell’impianto natatorio “Acquarena”.  “Nel processo è evidente la status di persona offesa dal reato”, spiegano da Palazzo Garampi.

Tutt’altra storia per quanto riguarda l’inchiesta Tecnopolo. “non emergendo alcun profilo di danno, l’Amministrazione comunale non ha ritenuto di costituirsi parte civile nei confronti di alcuna delle persone rinviate a giudizio. Come atto dovuto, è stato avviato nei confronti dei propri dipendenti il procedimento disciplinare che è tuttora sospeso in attesa dell’esito del giudizio penale, così come prevedono le leggi in materia“.

Il Comune con la delibera ha deciso di costituirsi parte civile nei confronti di: Ragazzi Mirco, Esposito Luca, Guicciardi Stefano, Canini Maurizio, Pizzioli Marco in concorso materiale e morale per “Turbativa d’asta” e in concorso materiale e morale per “Falsità materiale ed ideologica in atti pubblici”

Tutti gli altri imputati rinviati a giudizio per il Tecnopolo non sono oggetto di costituzione di parte civile da parte del comune di Rimini. Si tratta di Alessandro Perrotta, Andrea Rossi, Daniele Cenni, Daniele Rossi, Donata Bigazzi, Gianmaria Sivori, Luciano Gaia, Massimo Totti, Pierandrea Genghini, Pierpaolo Messina, Salvatore Papa, Stefano Fonti, Stefano Gnoli per “Falsi Materiali ed ideologici in atti pubblici”;

 

 

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