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In tre per essere il Pirata, anteprima del film “Il caso Pantani – l’omicidio di un campione”

Uscirà nelle sale a ottobre il film “Il caso Pantani – l’omicidio di un campione” diretto da Domenico Ciolfi. Qualche scena della pellicola è stata presentata in anteprima nella serata di mercoledì 20 maggio durante una diretta Facebook e Youtube promossa da Granfondo via del Sale e Fantini Club in cui si è parlato dell’indimenticato campione romagnolo, trovato morto a Rimini il 14 febbraio 2004 al residence Le Rose.

“Il film ha avuto una lunga genesi, tutto è partito nel 2014 – racconta il regista Domenico Ciolfi collegato in diretta – ed è stato un lungo percorso perché durante le riprese abbiamo compiuto una ricerca approfondita per capire a fondo la sua figura”.

La pellicola sulla storia del pirata è stata prodotta da Domenico Ciolfi e Monica Camporesi per Mr.Arkadin Film, con il contributo di Emilia Romagna Film Commission e Trentino Film Commission e vede nel cast Francesco Pannofino, Marco Palvetti, Libero De Rienzo, Brenno Placido, Monica Camporesi e Gianfelice Imparato.

Alla diretta per ricordare il campione romagnolo hanno preso parte Francesco Pannofino, uno dei protagonisti del film, Moreno Lotti “Jumbo”, Marco Velo e Roberto Conti, insieme ai giornalisti Francesco Ceniti (La Gazzetta dello Sport), Beppe Conti (Rai Sport) e a Davide Cassani (CT Nazionale Ciclismo).

Alle riprese hanno preso parte anche numerosi attori riminesi tra cui Tamara Balducci, Mirco Gennari, Tomas Leardini e Michele Abbondanza mentre altri hanno avuto un ruolo attivo nella produzione come aiuto e assistente alla regia, nel caso di Ilaria Scarpa e Gloria Allegrucci.

La particolarità del film sta nel fatto che Marco Pantani sia interpretato da tre attori diversi: Marco Palvetti per la sua storia a Cesenatico, Brenno Placido per quando il campione si trova a Madonna di Campiglio e Fabrizio Rongione per la parte di Rimini.

“Questo perché volevamo rispecchiare i suoi profondi cambiamenti nel corso del tempo – specifica il regista -. Il film potrebbe classificarsi come lavoro d’inchiesta, perché fino all’ultimo abbiamo trovato aspetti nuovi sulla vicenda, e drammatico allo stesso tempo, andando a scavare dentro il personaggio. È infine un grande omaggio alla Romagna – dove Ciolfi milanese d’origine vive ormai da anni – e vuole restituire massima dignità al grande Marco Pantani”.

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