Tutti in calo gli indicatori nel rapporto settimanale sd AUSL Romagna sull’andamento dell’epidemia di coronavirus. Dal 31 gennaio al 6 febbraio sono stati eseguiti 49.973 tamponi (molecolari e antigenici) registrando 16.761 nuovi casi positivi (33.5%). “Dopo 4 settimane di aumento in relazione alla diffusione della cosiddetta variante Omicron – osserva l’Azienda sanitaria – per la seconda settimana si registra una diminuzione nuovi casi sia in termini assoluti (- 12.472) che percentuali. In calo anche il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi negli ultimi sette giorni/100.000 abitanti in tutti i distretti dell’ AUSL della Romagna”.
Per quanto riguarda i territori, la provincia di Ravenna resta la più colpita in questa settimana, ma con numeri assoluti di pochissimo superiori a quello di Rimini. L’incidenza più alta in proporzione ai residenti risulta nel distretto del Rubicone, seguito da Forlì e Riccione (Rimini sud).
Nella provincia di Rimini nei numeri assoluti il Comune di Rimini è rimasto abbndantemente sopra i 2mila casi settimanali, seguito da Riccione con 535, Santarcangelo 307, Misano 226, Bellaria e Cattolica 214, Coriano 170, Verucchio 159, Montescudo-Monte Colombo 146, San Giovanni in Marignano 144, Morciano 132, Novafeltria 103.
Il tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID è in lieve calo rispetto alla scorsa settimana ed in totale sono ricoverati 410 pazienti, di cui 23 in terapia intensiva.
Considerando l’andamento dei nuovi casi, dei ricoveri totali, dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia “si vede come a differenza delle ondate precedenti l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazione”.
Secondo quanto comunica AUSL Romagna, complessivamente restano senza stipendio e funzioni 212 operatori sanitario tra dipendenti e convenzionati perchè non vaccinati. Erano 229 la settimana scorsa e 245 quella prima. Dei 17 sanitari rientrati nei ranghi, 3 sono riminesi.
In netto calo anche le classi in quarantena. Rimini passa da 594 a 196 e il totale della Romagna da 1.412 a 628, con Cesena che supera Rimini e Ravenna. I nuovi casi sembrano concentrarsi soprattutto nelle scuole elementari.
Riguardo la campagna vaccinale, al 7 febbraio in 895.625 hanno ricevuto un prima dose e 835.793 una seconda, 526.615 hanno avuto anche la terza dose a cui vanno aggiunte 105.031 dosi somministrate dai MMG. Perdura il divario della provincia di Rimini rispetto alle altre romagnole, sempre attestato su un 4% in meno di copertura che arriva al 6% nella fascia 12-19 anni e al 5% in quella dai 30 ai 39 anni.
Fra i comuni della provincia di Rimini, spicca il caso di Casteldelci, da sempre il Comune più vaccinato ma ancora fermo a zero per quanto riguarda il ciclo completo per i bambini fra 5 e 11 anni. All’opposto in questa fascia d’età sono Sant’Agata Feltria (14%), Maiolo (12%), Rimini e Pennabilli (10%).
“I dati della settimana presa a riferimento – commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna – indicano una ulteriore diminuzione dei nuovi casi in tutte le fasce di età, anche se quella dei più giovani mostra ancora un livello di circolazione del virus più elevato rispetto al resto della popolazione. Sul fronte ospedaliero scendono, seppur più lentamente, anche i ricoveri soprattutto nei reparti ordinari. Negli ultimi sette giorni, dunque, su tutto il territorio romagnolo assistiamo a un generale calo dei valori, speriamo sia costante e sempre più consistente. Tuttavia per facilitare questo trend in discesa e andare verso un ritorno graduale alla normalità, serve ancora in questa fase una grande attenzione, anche nei comportamenti individuali”.
“Ma ribadisco ancora una volta che il principale strumento che abbiamo a nostra disposizione per riappropriarci delle nostre vite e buttarci alle spalle l’incubo che stiamo vivendo, è rappresentato dallo scudo vaccinale. Sul territorio aziendale il numero dei soggetti vaccinati è in continuo aumento, così come sono in aumento anche le coperture vaccinali nella popolazione in età scolare, grazie anche all’ulteriore sforzo messo in campo dall’Azienda tra cui l’introduzione da questa settimana dell’accesso libero senza prenotazione per la somministrazione dei vaccini a tutti bambini e ragazzi dai 5 ai 19 anni. Ci appelliamo alle famiglie affinché colgano questa opportunità per vaccinare i propri figli” conclude Altini.