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In riduzione i contagi. 45 giorni di coronavirus nei dati della provincia di Rimini

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha firmato nella giornata di sabato una nuova ordinanza che ha confermato le disposizioni più restrittive per il territorio di Rimini e Piacenza oltre che il comune di Medicina.

Tra gli operatori economici ed anche tra i cittadini ci si aspettava una uniformità tra il territorio riminese e la restante parte della Regione. Una aspettativa che, in qualche modo,  poteva essere confermata dall’andamento sanitario della situazione riminese rispetto alle altre province

Ad una prima lettura dei dati regionali la proroga delle restrizioni riminese potrebbe apparire ingiustificata. In realtà nelle preoccupazioni dei sindaci e dei tecnici dell’Ausl Romagna hanno prevalso due aspetti.

  • Non lasciare passare l’idea che siamo fuori dell’emergenza, soprattutto a ridosso di importanti ponti primaverili come il 25 aprile e 1 maggio. Il blocco degli accessi principali al territorio riminese mette al riparo da tentativi di raggiungere le secondo case al mare da parte di residenti in altre province della Regione con il rischio di nuovi contagi.
  • L’incremento dei contagi in altre province è dovuto soprattutto ad un incremento importante dei “tamponi” che hanno permesso di individuare positivi asintomatici o con lievi sintomi.

D’altra parte come continua a sostenere  il noto virologo Roberto Burioni bisogna fare tamponi ogni settimana su un campione della popolazione per vedere l’andamento reale dell’epidemia. E ricercare gli anticorpi nella popolazione per capire quanti hanno effettivamente contratto la malattia in queste settimane”.  In questo momento la situazione, scrive ancora Burioni, è “ancora talmente grave da rendere irrealistico qualunque progetto di riapertura a breve. Al momento bisogna stare tappati in casa, altrimenti si vanificano i sacrifici che abbiamo fatto fino ad ora. Punto e basta”.

In attesa dei dati, dopo l’incremento di “tamponi” che si stanno facendo in questi giorni anche nel riminese abbiamo analizzato i dati dai primi di marzo al 12 di aprile.

Una prima tabella valuta il rapporto tra deceduti e guarigioni nella provincia

Come si nota l’andamento provinciale tra deceduti è guariti è nettamente a favore di quest’ultimi. I decessi rimangono un dramma famigliare e sociale aggravato dall’impossibilità di poter dare anche un ultimo saluto ai propri cari, ma l’incremento dei guariti e la diminuzione dei decessi conferma che le misure adottate di distanziamento sociale stanno dando i risultati aspettati.

Interessante anche l’andamento, in numeri assoluti, dei nuovi contagi nelle ultime due settimane.

Come si nota i positivi registrati nella settimana dal 6 al 12 aprile sono  inferiori ai positivi registrati nella settimana dal 30 marzo al 5 aprile. Fanno eccezione i comuni dove la percentuali di casi era molto bassa ed il comune di Coriano.

Interessante anche l’andamento del contagio nei comuni della provincia di Rimini in rapporto alla popolazione

Il dato conferma una riduzione dell’incremento dei casi.

San Giovanni in Marignano e Cattolica continuano ad essere in “testa” in questa speciale classifica. Con oltre 12 contagiati ogni 1000 abitanti, stabilizzata la crescita il comune di Misano. Anche il Comune di Coriano dopo l’impennata della settimana scorsa ha rallentato gli incrementi. La zona nord della provincia conferma la bassa percentuali di contagiati.

Tutti questi dati dimostrano che il picco è alle nostre spalle

 

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