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Confindustria Romagna: “la ripresa c’è” ora riqualificare la zona mare

L’Indagine Congiunturale sulla situazione economica delle imprese riminesi aderenti a Confindustria Romagna realizzata dal Centro Studi e dal Servizio Economico di Confindustria Romagna relativa ai dati consuntivi del primo semestre 2018 e alle previsioni per il secondo semestre 2018 è riferita ad un campione di aziende del comparto manifatturiero e dei servizi, e non comprende il settore delle costruzioni. Continua il trend positivo sia per la produzione che per il fatturato ma con percentuali più contenute rispetto all’ultima congiunturale. Si conferma una buona tenuta del fatturato interno e per quello estero una ripresa rispetto al dato del primo semestre del 2017.

IL QUADRO LOCALE: RIMINI PER IL CAMBIAMENTO
Continua il cammino di Rimini verso il cambiamento. Il nostro territorio sembra finalmente avere imboccato la strada giusta per lo sviluppo e per il rilancio sui mercati mondiali. I presupposti ci sono, ma il lavoro da fare resta molto. Per questo occorre essere tempestivi e rapidi. Dove agire:

Infrastrutture
Un territorio che vuole essere competitivo e che vuole attrarre deve necessariamente avere infrastrutture adeguate e quindi essere facilmente raggiungibile.
Fra queste l’aeroporto è fondamentale. La notizia della concessione del Fellini ad Airiminum per i prossimi trent’anni è sicuramente positiva e conferma la nostra fiducia nei confronti di Ariminum che riteniamo una compagnia privata seriamente impegnata nell’offrire un servizio valido. L’auspicio ora è che lo scalo possa incrementare ancora di più il suo traffico, con l’inserimento di nuove rotte, migliorando allo stesso tempo l’offerta di tutti i suoi servizi. D’altra parte, come dimostra l’esempio dell’aeroporto di Bologna, per lo sviluppo dell’industria del turismo, uno scalo aeroportuale è indispensabile. Per questo deve essere efficiente ed attrattivo a livello internazionale. A tal fine è importante che si possa agire in piena sinergia con il territorio provinciale e regionale. Gli industriali sono favorevoli ad un’azione di sistema che coinvolga tutti gli aeroporti della regione, purché si possa contare su di un coordinamento unico e ben strutturato.
Per la rete viaria è positiva la notizia dell’approvazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del decreto per le risorse necessari agli interventi lungo la SS 16 Adriatica, in particolare gli incroci con la Consolare per San Marino e con via Montescudo. Ora è fondamentale che i lavori siano fatti in tempi rapidi e che non si perda questa opportunità a causa della burocrazia.

Turismo, Arte e Cultura
Anche in questo caso la parola d’ordine deve essere unione d’intenti. Dal pubblico arrivano segnali incoraggianti: dalla ricostruzione del Galli che fra meno di un mese riaprirà finalmente le porte, alla ristrutturazione del Fulgor, fino alla riqualificazione di Piazza Malatesta e dell’area dell’invaso del Ponte di Tiberio. Con l’idea precisa di promuovere una nuova Rimini, più storica, artistica e culturale. E se il centro viaggia con una nuova identità, la zona mare non può restare ferma al palo. Parola d’ordine resta riqualificare. Non possiamo pensare di essere competitivi ancora con la piccola pensione e non possiamo neanche esserlo lasciando il passo al modello Airbnb lontano da un’idea professionale che deve avere l’industria del turismo.
Il Parco del Mare continua ad essere un obiettivo concreto in cui i privati devono credere ed investire. Bene l’avvio dei lavori per il lungomare di Miramare. Per Rimini Nord auspichiamo che si trovino soluzioni in tempi brevi affinché i fondi previsti dal bando periferie possano essere garantiti.

Le previsioni di un rallentamento della crescita a livello nazionale per il 2018 e per il 2019, hanno fatto rivedere le stime al ribasso rispetto a quanto era emerso a dicembre 2017. Pesano infatti il rallentamento fisiologico rispetto ai forti incrementi registrati negli anni recenti e per quanto attiene all’export, la crescita globale rimane significativa, ma si registrano dei rischi di ribasso legati alle politiche protezionistiche degli Stati Uniti nei confronti della Cina, ma anche dell’Europa.

I dati congiunturali. PRIMO SEMESTRE 2018

Fatturato totale: +5,6% rispetto al primo semestre 2017. L’aumento del fatturato totale deriva soprattutto dal buon andamento del fatturato interno +8,1%. Le imprese fra 50 e 249 dipendenti evidenziano il dato migliore +13% del fatturato totale (+4,2% fatturato interno +13,2% fatturato estero). Le aziende con meno di 50 dipendenti segnano +7,6% del fatturato totale (+9,1% interno e +2,6% estero). Imprese con numero dipendenti maggiore o uguale a 250: +2,5% fatturato totale (interno +9,2; estero – 1.5%).

Grado di internazionalizzazione delle imprese, inteso come percentuale di fatturato estero sul totale, si attesta in media al 57% con una percentuale del 63,4% nelle grandi aziende, del 42,4% nelle aziende comprese fra 50 e 249 addetti e del 33,1% nelle aziende con meno di 50 dipendenti.

Produzione: +3%; +5,3% per le piccole imprese, + 4,2% per le medie e + 2,5% per le grandi.

Occupazione: +6,3%; grandi imprese +6,9%, medie e piccole imprese rispettivamente a +4,6% e +2,7%.

Ordini totali: il 60,7% delle imprese ha segnato un aumento, mentre per il 16,3% sono in diminuzione, e per il 23% stazionari. Ordini esteri, il 55,3% delle imprese li ha avuti in aumento, mentre il 17% li ha visti diminuire, e per il 27,7% sono stazionari.

Giacenze: stazionari per il 64,3% del campione, in aumento per il 25% e in diminuzione per il 10,7% dei casi.

Costo delle materie prime: in aumento per il 55,2% del campione, stazionario per il 41,4% e in diminuzione per il 3,4%. Difficoltà nel reperimento del personale: soltanto il 3% delle aziende la considera molto elevata e il 18,5% elevata, mentre il 36,9% del campione riscontra una difficoltà media e il 18,5% una difficoltà bassa. Il 23,1 % non riscontra nessuna difficoltà.

Ricorso alla cassa integrazione: per l’83,3% del campione è da escludersi, per il 9,1% è poco probabile. Il 6,10% lo considera probabile ma limitato e solo l’1,5% delle aziende lo ritiene probabile e consistente.

Analizzando i principali settori merceologici emerge che a Rimini si conferma l’andamento positivo del settore metalmeccanico e della gomma e plastica. I settori in maggiore sofferenza sono legno e mobile.

 PREVISIONI SECONDO SEMESTRE 2018

Le previsioni, relative al secondo semestre 2018, sono nel complesso positive nelle indicazioni del campione di imprese che ha risposto all’Indagine.

Produzione: in aumento per il 53,4% delle imprese, stazionaria per il 34,5% e in diminuzione per il 12,1% degli imprenditori. Nessuna grande impresa prevede un calo della produzione.

Ordini: per il 54,1% del campione sono in aumento, per il 34,4% stazionari e solo per l’11,5% in diminuzione. Ordini esteri: per il 54,3% stazionari, per il 39,1% in aumento e per il 6,6% in diminuzione. Anche in questo caso nessuna grande impresa prevede una diminuzione degli ordini.

Giacenze: il 70,9% le prevede stazionarie, il 14,5% in aumento e il 14,6% in diminuzione.

Occupazione: prevista stazionaria per il 61,3% del campione, in crescita per il 29% e in calo per l’9,7%.

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