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Il sindaco di Pennabilli: “Il mio rave party in Iraq con la canna: del fucile”

Il sindaco di Pennabilli insiste nelle sue provocazioni. Non contento della sua intramontabile fede fascista (“Sono nato con la camicia nera e morirò con la camicia nera”) ritorna alla cronaca con un altro post sulla sua pagina Fb.

Pubblica una foto di guerra in Iraq, dei suoi trascorsi nei reparti di assalto dell’esercito italiano. Specifica che nella foto  “sono quello con la canna in mano. Ovviamente la canna del fucile”

Ma oltre a pubblicare una foto della sua storia di vita nell’esercito italiano cerca anche di attualizzarla: “Francamente non capisco tutto questo accanimento contro i Rave party. Esistono dagli anni ’90 ed io sono uno dei pochi fortunati che può vantarsi d’averci partecipato sin da subito. Nella foto sotto siamo ritratti io e i miei compagni al primo “Rave” ottimamente organizzato nel nord Iraq, nel 1991. Certo, non c’erano gli impianti stereo di adesso e gli strumenti musicali ognuno se li portava da solo. Ma eravamo felici di sballarci senza che nessuno ci rompesse i coglioni… Eravamo dei ragazzacci è vero, facevamo parte di una comunità di disadattati ed emarginati che la gente perbene mal sopportava perché non capiva la nostra passione per la musica “bang-bang“…

Il riferimento esplicito è ai rave party ed in particolare all’ultimo sgomberato a Modena, con il concomitante decreto del Governo che tante polemiche sta scatenando. Un post ironico, nelle intenzioni del sindaco Giannini. Che però finisce per esaltare la “canna del fucile” come alternativa alla “canna” fumata nei rave-party. Un umorismo di dubbio gusto sia nei confronti della divisa che il sindaco ha indossato nel servizio reso allo Stato, sia verso la carica pubblica che attualmente ricopre.

Eppure raccoglie la sua quota di commenti entusiasti.

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