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Il sindaco di Pennabilli ai cittadini: “A Natale sorridete, è un ordine”

Riposto il mitra, ripiegata la mimetica e condotto in stalla il somarello, il sindaco di Pennabilli Mauro Giannini in vista del Natale ordina: “Sorridete alla Vita, aprite i vostri Cuori e riempite di gioia chiunque voi incontriate!”.

Ordina nel senso letterale del verbo. Il primo cittadino ha pubblicato una vera “Ordinanza per un Gioioso Santo Natale”, con tanto di ruolino nel protocollo municipale e formula finale di rito : “Viene rivolto a tutti l’obbligo di rispettare la presente ordinanza”.

Obbligo che spetterà alle Forze dell’Ordine di Pennabilli far rispettare, dal momento che, come specificato, l’atto è stato loro trasmesso, unitamente al Prefetto di Rimini.

E se qualcuno trasgredisse? “Non succede niente – assicura il Sindaco – infatti non sono previste sanzioni”. Però l’Ordinanza è autentica, pubblicata anche sull’Albo Pretorio del Comune di Pennabilli. Il sindaco voleva forse chiudere con le polemiche che lo hanno coinvolto, come quella sulla sua rivendicata “camicia nera”?

Nei mesi precedenti il sindaco era salito agli onori delle cronache con alcuni post pubblicati su Facebook. Quello che fece più scalpore risale al mese di novembre: il sindaco aveva allegato in calce una fotografia per celebrare il suo addio alle armi (Giannini ha militato nell’Esercito italiano) e in uno due commenti aveva rivendicato la propria fede nel fascismo.  “Sono nato con la camicia nera e morirò con la camicia nera”

E poche settimane dopo mentre in Italia infiammava il dibattito sul decreto rave, Giannini ne aveva approfittato per pubblicare una foto che lo ritraeva all’inizio degli anni Novanta in missione in Iraq. Nella foto di gruppo il sindaco aveva reinterpretato la didascalia che recitava “Rave Party Iraq 1991.  “Francamente non capisco tutto questo accanimento contro i Rave party – aveva commentato – esistono dagli anni ’90 ed io sono uno dei pochi fortunati che può vantarsi d’averci partecipato sin da subito. Nella foto sotto siamo ritratti io e i miei compagni al primo “Rave” ottimamente organizzato nel nord Iraq, nel 1991”.

Ma l’Ordinanza del Sorriso non voleva chiudere quelle polemiche: “Hanno travisato certe mie dichiarazioni, non ho nulla di cui scusarmi o vergognarmi”. Invece, svela Giannini: “Da diversi anni pensavo a questa cosa e adesso mi son deciso”.

Perchè? “Credo che un sindaco debba pensare anche alle cose immateriali, al bene e alla serenità dei suoi concittadini. Il mio vuole essere un messaggio di convivenza e di civiltà, di educazione e collazione con gli altri. Se da un greppo dace un sasso in mezzo alla strada, chi passa lo sposta altrimente se passa uno in motore si fa male. E’ questo lo spirito che deve animare una comunità ed è questo che volevo trasmettere”.

 

 

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