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Il ritorno del dottor Venturi: “Mai più chiudere le scuole. Ridurre quarantena? Si può fare”

“Siamo diventati bravi, i numeri di cui parlavamo questa primavera non li sentiremo più. Ma mai più chiudere la scuola. E che le istituzioni parlino con  una sola voce”: il dottor Sergio Venturi è ritornato con una delle sue dirette Facebook, che tanto successo avevano riscosso quando era commissario straordinario della Regione Emilia Romagna durante la prima fase dell’emergenza covid.

Venturi ha annunciato che l’appuntamento social si ripeterà nei prossimi giorni, per fare il punto della situazione e commentarla. Oggi ha esordito elogiando innanzi tutto il comportamento della popolazione, ma anche delle istituzioni: “Siamo diventati bravi, Italiani con la I maiuscola. Erano tre le cose che dovevamo fare e le abbiamo fatte bene: igiene, distanziamento, mascherina. Con qualche eccezione naturalmente, ma ora abbiamo circa un decimo dei casi di quelli che sono presenti in Francia o in Spagna. Penso che questa sia una bella soddisfazione per noi”.

Cosa succederà? “Dipende da come ci comporteremo noi. Ma intanto, basta guardare i numeri giorno per giorno, i media nazionali hanno ancora l’atteggiamento di fare paura. Invece, tendenzialmente sta succedendo quello che immaginavamo: ci sono delle ondate, ma sostanzialmente controllate. Dobbiamo invece fare attenzione alla capacità degli ospedali di contenere queste ondate., di ricoverare nei reparti normali come in quelli di terapia intensiva. E per fortuna siamo lontanissimi dai numero di questa primavera, sui venti ricoverati in terapia intensiva quando siamo stati sui 500”.

E ancora: “La gran parte delle positività sono con sintomi poco pesanti, solo una piccola minoranza non lo sono. Ovviamente non dobbiamo rimuovere quello che è accaduto, ma probabilmente non lo rivedremo più. In attesa di avere la terapia decisiva, quella degli anticorpi monoclonari, e soprattutto il vaccino”.

Sempre sulla comunicazione: “Non chiamiamo ‘malati’ i 1.500-1.600 al giorno, sono casi postivi di cui una piccola parte sono effettivamente malati. La gran parte sono nelle loro case e no n negli ospedali. Certo dobbiamo stare molto attento che le loro case non diventino un altro elemento che sviluppi il contagio”.

Suggerimenti: “Mascherina lavabile invece che usa e getta: sarebbe un bel messaggio per l’ambiente. La riduzione della quarantena da 14 giorni a 10 giorni, a una settimana? Un tampone solo invece che due? Credo si possa fare e già molto Paesi lo fanno. Meglio concentrare gli sforzi sull’allargare la platea, fare più tamponi su più persone possibile, mentre ora la metà sono fatti sulle stesse persone. Secondo me alcune Regioni alcune Regioni dovrebbero potenziare l’attività di tamponamento. Non l’Emilia Romagna, che sta facendo molto bene, ma penso per esempio alla Liguria. La Spezia negli ultimi dieci giorni è la terza città in Italia per incidenza in rapporto alla popolazione”.

Un appello per i disabili: “Sono le persone che hanno più bisogno di tutto. Non mi rivolgo solo alle Regioni, ma a tutti noi. Ognuno pensi a quello che può fare. Sono stati i più penalizzati insieme agli studenti”.

Infine la scuola: “Sono molto felice della ripartenza. Ma soprattutto in questa fase c’è bisogno di avere una voce sola che parli alle famiglie. Per esempio, se un bambino starnutisce non è detto che abbia il covid e può continuare ad andare a scuola e il suo pediatra è quello che lo sa meglio di tutti. Non è bene che la scuola dica una cosa diversa”.

Venturi ha chiuso rileggendo un brano del suo libro che tratta proprio della chiusura delle scuole, “che accentua le diseguaglianze sociali, e anche quelle di genere, facendo ricadere sulle donne il peso maggiore. E rende durissima la condizione delle famiglie con disabili. La didattica a distanza è una grande opportunità, ma non basta. Non tutti hanno la banda larga e più semplicemente non tutti hanno tablet e pc. Come sempre l’ingiustizia sociale vive accanto alla povertà. Mai più chiudere le scuole, mai più metterne in dubbio la riapertura”. 

La diretta completa di Sergio Venturi su Facebook:

Pubblicato da Sergio Venturi su Domenica 20 settembre 2020

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