Il Duo.Mo Hotel di Rimini che andrà all’asta il prossimo 30 giugno. La formula è quella della vendita senza incanto: i partecipanti devono presentare le loro offerte in busta chiusa (più il 10% di cauzione) nei termini e con le modalità indicate nell’avviso. Le offerte non possono essere inferiori al prezzo base precedentemente stabilito, che in questo caso è di quasi 4 milioni di euro, 3,950 per l’esattezza. Con più offerte, non vince la più alta, ma viene indetta una gara fra tutti i partecipanti. In questo caso la base è costituita dall’importo indicato nell’offerta più alta.
Era però costato almeno 10 milioni, l’avveniristico 4 stelle situato nel cuore della città in via Giordano Bruno. Progettato nel 2006 dall’archistar israeliana Ron Arad, è dotato di 34 camere e nove suite. Voluto fortemente da Pier Paolo Bernardi, l’imprenditore riminese che aveva gestito anche il Grand Hotel di Rimini, che tuttavia da anni non ha più nulla a che fare con il Duo.Mo. L’albergo era diventato di proprietà della John Perry srl oggi in fallimento ed era gestito fino al 2020 dalla Ghp srl, attualmente in liquidazione, che negli anni a pieno regime pagava un canone attorno al 12%-13% dei ricavi totali dell’hotel. La struttura vantava un giro d’affari di circa 1 milione, con la marginalità operativa (ebitda) che nel 2019 si attestava attorno al 10% dei ricavi complessivi. Poi le difficoltà della pandemia, fino a un accumulo di debiti non più sostenibile.
Il piano di concordato presentato al tribunale di Rimini, oltre a essere basato sulla prosecuzione dell’attività alberghiera anche attraverso un contratto di management con primario operatore del settore, prevede la dismissione dell’asset immobiliare mediante asta competitiva.