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Il dilemma di Cattolica: ristrutturare scuola primaria Repubblica o edificio nuovo?

Si è svolta stamani a Cattolica, presso il Centro Culturale Polivalente, un momento di aggiornamento e confronto sul percorso che l’Amministrazione Comunale ha intrapreso per superare le criticità legate all’edificio della scuola primaria Repubblica.

Due le ipotesi sul tavolo: intervenire sull’edificio esistente o puntare sulla realizzazione di una nuova struttura. Buona le presenza della cittadinanza che ha voluto ascoltare gli interventi del Sindaco Mariano Gennari di Maria Luisa Stoppioni, Assessore alla Scuole e Politiche educative, Baldino Gaddi, Dirigente del Settore 5 “Progetti Speciali”, Piergiorgio De Iuliis, Dirigente del Settore 3 “Servizi Educativi”, dell’Architetto Carlo Palmerini, Funzionario Ufficio Lavori Pubblici, e dell’Ingegnere Mauro Cevoli, Strutturista incaricato delle verifiche sugli edifici scolastici cattolichini.

In apertura dell’incontro il Sindaco Gennari ha parlato di un “momento importante per mettere al corrente delle azioni intraprese ma soprattutto per ascoltare le considerazioni della comunità. La priorità è di dare ai ragazzi la possibilità di formarsi in luoghi sicuri, accessibili, pienamente soddisfacenti per le esigenze didattiche ed efficienti dal punto di vista strutturale ed energetico”.

“Oggi parleranno i tecnici – ha aggiunto l’Assessore Stoppioni – e ci auguriamo che le ipotesi che presenteranno soddisfino soprattutto i bisogni dei bambini. Pensiamo alla scuola come ad un luogo in cui si riesca a trovare uno spazio comune per lavorare e per far sviluppare le competenze dei ragazzini”.

Ad entrare nel merito del percorso tecnico è stato il Dirigente Gaddi. “Vi mostreremo le ipotesi avanzate dopo le verifiche effettuate dall’Ingegnere Cevoli per la vulnerabilità sismica. Da quel momento è scattata subito l’esigenza di pensare a prospettive progettuali per risolvere le esigenze degli studenti e del corpo insegnante. Al momento abbiamo una disponibilità di 2,4 milioni per intervenire (ndr fondi provinciali per 2,1 milioni e comunali per 300 mila euro). Il nostro compito è quello di analizzate tutte le criticità e le alternative per stabilire la scelta più opportuna”.

Alla base di tutto ci sta l’obiettivo di raggiungere la maggiore performance di sicurezza, di efficientamento energetico, valutare i costi ed i tempi di intervento, limitare il più possibile i disagi all’utenza scolastica.

All’architetto Palmerini è spettato il compito di illustrare una idea di massima sulla realizzazione di un eventuale nuovo edificio scolastico. “Abbiamo valutato diverse aree di progetto. Qui presentiamo – ha detto Palmerini – l’ipotesi di costruzione in un’area a monte dalla ferrovia, nei pressi del Vgs e dello Stadio Caldi, adiacente la via Carlo Alberto della Chiesa. Parliamo di circa 13mila metri quadri, facilmente accessibili, una struttura lineare che avrà la disponibilità del limitrofo parcheggio di Piazza Togliatti”.

“Punti fermi che mi son sentito di richiedere – ha aggiunto Gennari – sono la realizzazione di una scuola che metta al centro sicurezza e qualità degli spazi dal punto di vista educativo, oltre ad disporre di una mensa interna, di una palestra in grado di dare risposte anche alle associazioni sportive cattolichine, avere tutti i laboratori necessari alla didattica, informatica, lingue straniere, laboratorio all’immagine, ed anche una zona verde che dia la possibilità di realizzare degli orti didattici. Poi abbiamo raccolto delle suggestioni parlando con la Dirigente Scolastica, come quelle di immaginare una “scuola senza zaino” per sgravare i nostri ragazzi da questo peso giornaliero”.

Parlando dell’ipotesi di una nuova costruzione Gaddi ha aggiunto che si tratterebbe di “un edificio con una protezione sismica molto elevata difficilmente raggiungibile su edifici già esistenti”. In una ipotesi di massima, la stima dei costi per questo nuovo polo scolastico si aggirerebbe intorno ai 5 milioni di euro.

La seconda scelta possibile, hanno proseguito i tecnici, sarebbe quella di intervenire con una riqualificazione dell’edificio esistente. “È chiaro – hanno aggiunto – che tramite i lavori di adeguamento dell’attuale scuola Repubblica non si riuscirebbe a raggiungere la sicurezza sismica ottenibile con la costruzione di un edificio nuovo”.


L’ingegnere Cevoli ha approfondito le azioni possibili, risultati raggiungibili ed i costi necessari per migliorare l’efficienza della scuola Repubblica. “Tutte le scuole, o comunque tutto gli edifici, realizzati prima del 1983, anno in cui cambiò la normativa, scontano un “deficit” strutturale. Ad incidere, inoltre, è la qualità dei materiali utilizzati. Nel nostro caso – ha spiegato Cevoli – vi è un indice abbastanza basso tale da dover indurre l’Amministrazione ad effettuare delle operazioni di rinforzo”.

Già lo scorso anno si è effettuato un intervento manutentivo sui pilastri del piano interrato, per consolidare i copriferri ed i ferri di armatura. Contestualmente, per aumentare la sicurezza, sono state fatte delle verifiche con carichi sui solai e si è provveduto a ridurre la fruizione della struttura in modo da alleggerire le sollecitazioni verticali, raggiungendo così un risultato sufficiente.

Cevoli ha quindi mostrato dei casi pratici di intervento su edifici già esistenti. Nel caso della scuola Repubblica si tratterebbe di riportare a “nudo” la struttura ed intervenire con pareti in cemento armato nuove. Ingrossare le travi e rinforzare i solai. “In un intervento di questo genere – ha precisato l’ingegnere – la scuola viene letteralmente sventrata e bisogna ricostruire tutto. Si potrebbe raggiunge l’80% di sicurezza, per un costo stimato di almeno 1000/1200 euro a metro quadro”. Facendo i calcoli si tratterebbe di poco più dei 5 milioni previsti per la realizzazione del nuovo edificio a cui si sommerebbero i costi delle strutture temporanee dove ricollocare studenti ed insegnanti, quasi sicuramente, per oltre un anno scolastico.

Dopo l’esposizione delle due proposte, realizzazione del nuovo edificio o riqualificazione dell’esistente scuola, l’incontro si è aperto al confronto con gli intervenuti. Si è trattato di un momento di scambio di opinioni, a volte anche vivace, che è servito a carpire esigenze ed umori della collettività, del corpo docente, dei genitori degli studenti. Tra i temi di riflessione proposti, quello di “sguarnire” il centro della città di un istituto scolastico, quello delle tempistiche di intervento e dei costi, il reperimento di fondi regionali e/o comunitari. L’incontro si è concluso con la prospettiva di un nuovo prossimo aggiornamento in vista della riapertura del nuovo anno prevista per il 14 settembre.

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