Il covid si è portato via anche lui, Adolfo Zaganti, che con la sua trattoria di Ponte Verucchio era considerato uno dei depositari della cucina romagnola più genuina e tradizionale. Avrebbe compiuto 85 anni nel luglio prossimo.
Sono stati i famigliari a dare notizia del lutto con un post sulla pagina Facebook del notissimo locale: “Con immenso dolore vi comunichiamo che nella giornata del 22 marzo 2021 il nostro amato ADOLFO ZAGANTI si è addormentato per sempre ed è tornato alla casa del Padre.
La moglie Eurosia, le figlie Laura e Maura i generi Lorenzo e Andrea e gli amati nipoti Chiara e Matteo, sono uniti in un unico abbraccio nel ricordo della sua generosità verso la famiglia e tutte le persone conosciute. TI AUGURIAMO UN BUON VIAGGIO ADOLFO”.
Non è ancora stata fissata la data dei funerali.
Adolfo Zaganti era ricoverato all’ospedale Infermi di Rimini dall’8 marzo scorso. Il 23 febbraio aveva ricevuto la prima dose del vaccino, ma evidentemente la malattia era già in lui e nulla ha potuto fermarla, aggravando progressivamente le sue condizioni.
Zaganti aveva dato il suo nome piccolo ristorante nel 1962, quando l’aveva rilevato assieme alla moglie Eurosia. Da allora era sempre rimasto fedele al suo modo cucinare e intrattenere gli ospiti, quello della classica trattoria romagnola con bar annesso, dove si poteva ridere e scherzare su tutto meno che su una cosa: la qualità del mangiare. Semplice, canonico, sempre affidabile.
Nel solco della tradizione anche la conduzione del locale, strettamente familiare, con le figlie Laura e Maura e i generi Lorenzo e Andrea che si erano affiancati nel tempo, ma con il patriarca a presiedere di persona alla cottura delle carni. Dal 1991 Adolfo si era messo in pensione, ma non aveva certo abbandonato la trattoria. “Zago” continuava ad andare al banco per fare un caffè, fare due chiacchere con gli avventori, preparare una colazione per i ciclisti che passavano sulla vecchia Marecchiese.
La sindaca di Verucchio Stefania Sabba lo saluta così per l’ultima volta:
“Un pezzo di storia che se ne va.
Una presenza discreta e vigorosa allo stesso tempo.
Ricordi lucidi che condivideva volentieri mentre correva da un lato all’altro del bar, del ristorante, mai pigro.
Ci mancherai Zaganti!
Sincere condoglianze e un abbraccio alla famiglia”.
Condoglianze alla quali si associa la redazione di Chiamamicitta.it.