Anche quest’anno Comune di San Giovanni in Marignano ha voluto creare momenti per sensibilizzare sul tema della violenza di genere. In questo giorno simbolo “ci schieriamo al fianco delle donne vittime di violenza, a servizio, per costruire occasioni di confronto e riflessione, ma anche di educazione e cultura”, dichiara l’amministrazione.
Proprio per questo, nelle scorse settimane, sono state proposte una serie di iniziative, culminate nella serata di domenica 24 novembre, in un teatro A. Massari gremito, con “Di storie minime”, serata finale del corso di Teatro autobiografico, condotto da Silvia Giorgi del Teatro Cinquequattrini, progetto inserito all’interno di “Rispetto, un percorso verso la parità” della Provincia di Rimini. La serata, a ingresso libero, è stata anche l’occasione per raccogliere fondi per la Casa Rifugio Distrettuale gestita da Mondo Donna onlus. Presente anche la psicoterapeuta Maura Gaudenzi dello Sportello Psicologico Comunale, con un intervento sul tema.
Il Comune di San Giovanni in Marignano è stato inoltre presente alla Camminata “E’ x Te” che si è svolta sabato pomeriggio a Rimini.
“L’Amministrazione Comunale ringrazia tutte le persone che ogni giorno mettono in campo azioni che possano essere di aiuto e sostegno a chi si trova in situazioni di violenza. Infatti, solamente attraverso un progressivo rafforzamento della rete di professionisti, istituzioni e cittadini, potremo creare gli strumenti più efficaci di contrasto a questo fenomeno”.
Di seguito la dichiarazione di Carlotta Ruggeri, Consigliere delegato alle Pari Opportunità sul 25 novembre:
“Non mollare mai è l’impulso che deve muovere e scuotere le azioni politiche capaci di essere il contenuto all’interno della Convenzione di Instabul. Ratificata in Italia nel 2013, “madre” delle strategie di azioni per eliminare la violenza basata sul genere, racchiude nelle 3 P la sua mission: Prevenire-Proteggere-Punire.
Non mollare mai per il coraggio delle donne dimostrato nell’atto di denunciare.
Non mollare mai, impegnandosi a mantenere operativa la rete Antiviolenza Provinciale e “vicino” alle donne perché possano veramente dire “non siamo sole”.
Non mollare mai nel veicolare il messaggio che la violenza di genere non è un problema privato riguardante un “gruppo donne”, ma è un problema culturale e sociale legato a una consuetudine, spesso composta di atteggiamenti e di comportamenti relazionali ed educativi, che ci spingono a essere miopi dinnanzi agli effetti che gli stereotipi di genere posso produrre nel definire il confine tra uomo e donna.
Non mollare, nel concepire la spirale della violenza come una possibile linea retta con inizio e fine, dove alla fine, però, aggiungere l’inizio, la prevenzione. Forse qui, la nostra vera sfida, ma per affrontarla abbiamo bisogno di essere uomini e donne dalla stessa parte, percorrendo lo stesso percorso verso la medesima meta: eliminare la violenza di genere. Un traguardo visibile e raggiungibile se siamo disposti a guardare la problematica allargando l’orizzonte alla necessità di agire sul maltrattante.
Non molliamo e non molleremo, consci del fatto che ogni nuovo agito avrà necessità di tempo per sedimentarsi e consolidarsi, ma senza mai perdere la speranza. Una speranza capace di scatenare una rivoluzione nelle coscienze, generando la consapevolezza che, per eliminare o abbattere un comportamento violento di qualsiasi entità, rivolto alle donne, esso vada definito come un atto ripugnante contro l’umanità”.