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Il cattolico poco amato dalle gerarchie: il riminese Andrea Riccardi tra i candidati al Quirinale

Il nome del fondatore di Sant’Egidio ed ex ministro del Governo Monti, Andrea Riccardi, sarebbe una possibile scelta condivisa dopo l’incontro Pd-M5s-Leu di domenica mattina. Per il segretario del PD Enrico Letta sarebbe “il profilo ideale” per il Colle. Ancora da decidere le modalità della prima votazione: la scelta più probabile è quella della scheda bianca.

Pronipote del beato Placido Riccardi, Riccardi è nato a Roma il 16 gennaio 1950.

Il suo nome è legato alla Comunità di Sant’Egidio che fonda nel 1968 riunendo un gruppo di liceali come lui per ascoltare e mettere in pratica il Vangelo. Nel giro di pochi anni la loro esperienza si diffonde in diversi ambienti studenteschi e si concretizza in attività a favore degli emarginati. Nei quartieri popolari della periferia romana inizia il lavoro di evangelizzazione che porta alla nascita di comunità di adulti. Adesso è presente in più di 70 Paesi nel mondo.

Dal 1981 è Professore universitario ordinario di Storia contemporanea. Ha insegnato all’Università di Bari, alla Sapienza e a Roma Tre. In seguito ha ricevuto una Laurea honoris causa in Teologia dall‘Università Cattolica di Lublino nel 2008, una Laurea honoris causa in Governo dell’Unione Europea e Politica Internazionale dall’Università degli Studi di Catania nel 2014, un Dottorato honoris causa dall’Università Cattolica di Lovanio nel 2004 ed un Dottorato honoris causa dall’Università di Friburgo nel 2011.

Andrea Riccardi ha abitato a Rimini per diversi anni quando il padre dirigente di banca vi fu trasferitoi. Ha frequentato tutte le scuole, dalle elementari al liceo classico “G. Cesare” prima di ritornare a Rimini con la famiglia. Durante il liceo Riccardi si avvicina al movimento di don Luigi Giussani.

Il 7 marzo del 2000 il Comune di Rimini gli conferirì la cittadinanza onoraria.

 

 

 

Eppure in quell’occasione non tutti il mondo cattolico riminese apprezzarono il gesto. Nel 1997 la medesima amministrazione aveva concesso lo stesso riconoscimento a Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolarini. Paradossalmente, tutta questa attenzione di una giunta “laica” verso esponenti cattolici fu vista da qualcuno con sospetto: che ci si attendesse qualcosa “in cambio”?

Fatto sta che alla cerimonia di assegnazione della cittadinanza riminese al fondatore della Comunità di Sant’Egidio brillarono per la loro assenza quattro consiglieri comunali, tutti appartenenti all’area di Comunione e Liberazione. Evidentemente l’uscita di Riccardi dal movimento di Don Giussani, avvenuta al termine degli anni del liceo, aveva lasciato ferite non ancora rimarginate.

Fra i nomi circolati in questi giorni per una possibile candidatura al Quirinale c’è anche quello di Elisabetta Belloni, 64 anni, direttrice generale dei Servizi Segreti (Dis) e prima donna in Italia a ricoprire questo delicatissimo ruolo, dopo aver svolto una brillante carriera diplomatica. Come Riccardi, Bellloni è nata a Roma, ma anche lei ha legami con la provincia di Rimini. Il padre era originario della Valmarecchia e riposa con la madre nel cimitero di Pennabilli. Qui la direttrice del Dis ha trascorso molta della sua infanzia e vi possiede ancora la casa di famiglia. Nelle ultime ore il suo nome è comparso in un’altra delle tante ipotesi che circolano sulle trattative in corso fra i partiti: Belloni presidente del consiglio così che Draghi possa andare al Quirinale.

Elisabetta Belloni

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