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Sei idee per una mobilità sostenibile a Rimini

In un mio recente intervento sulla mobilità avevo preannunciato che mi sarei riguardato il Piano della Mobilità Sostenibile del Comune di Rimini (PUMS), approvato dalla Giunta Comunale poco prima della fine della Legislatura passata. Questo atto dovrà essere approvato entro Settembre 2017 dal Consiglio Comunale, dopo un percorso di discussione con la città, le forze politiche, le associazioni e quelli che oggi si chiamano stakeholders, i “portatori di interesse”.

Mi permetto alcune riflessioni e idee per un dibattito che dovrebbe essere già iniziato, dato anche con i pressanti problemi degli sforamenti nelle rilevazioni di polveri fini e della produzione in eccesso di C02.

LA MOBILITÀ A RIMINI: OGGI E 20 ANNI FA

Ho iniziato a interessarmi di questo argomento nell’ormai lontano 1997 con mio ingresso nel mondo della politica riminese.
In precedenza mi ero sempre interessato prevalentemente di Sanità ed entrando nel dibattito mi resi conto che uno dei punti nodali di cui si discuteva animatamente con diverse posizioni era: è meglio optare per la costruzione della terza corsia autostradale, oppure fare una nuova statale 16, in affiancamento alla stessa autostrada?

O l’una o l’altra, si diceva: non entrambe, perché altrimenti l’asfalto avrebbe impermeabilizzato porzioni troppo vaste di territorio.
Vi era anche chi sosteneva lo spostamento a monte sia della ferrovia che dell’autostrada, trasformando la vecchia A 14 in una nuova statale 16.

Dopo ampio dibattito, nel programma elettorale della coalizione di Centro-Sinistra, alla cui stesura contribuii per molta parte essendo divenuto il candidato Sindaco, entrò la progettazione sia della terza corsia autostradale che della nuova statale 16, considerando le necessità del territorio, la congestione del traffico cittadino e la difficoltà a raggiungere Rimini e la sua area turistica.

A distanza di quasi 18 anni,  debbo dire che oggi la viabilità riminese è molto migliorata.
Molti passi in avanti sono stati fatti con altre opere, oltre alla terza corsia A 14: come il prolungamento di via Roma o tutta la viabilità di Rimini Nord, incentrata principalmente sulla nuova via Sozzi, le oltre 72 rotatorie realizzate nel mio periodo sindacale e quelle realizzate dalla attuale Giunta, la creazione dell’asse mediano, e cioè un percorso unico e possibilmente veloce che colleghi Torre Pedrera a Miramare utilizzando Via Sozzi e Via Roma quali assi.

Lo sviluppo delle piste ciclabili poi è stata un’azione fondamentale di questi ultimi anni,  proseguendo l’azione intrapresa durante il mio mandato.

Oggi da Rimini si può raggiungere Riccione mediamente in non più di 10 minuti e la viabilità di Rimini Nord appare molto più fluida e scorrevole.

Rimangono ancora molti problemi da affrontare e risolvere, quali ad esempio (e ditemi se è poco) il rientro nei parametri europei per le polveri fini e la produzione di CO2, l’ulteriore sviluppo delle piste ciclabili, una ridefinizione più articolata dei parcheggi, la risoluzione degli ingorghi del traffico durante le manifestazioni fieristiche e i grandi eventi (la Notte Rosa ne è un esempio).

COSA DICE IL PUMS

IlPiano della Mobilità Sostenibile del Comune di Rimini  fa riferimento agli obiettivi europei del 2020, di cui abbiamo parlato spesso, e alla Conferenza sul clima di Parigi che obbliga i Paesi europei a una riduzione drastica della produzione di C02; essendo per quarto generato dal traffico veicolare, in pratica si tratta di ridurre il traffico nelle città del  20%.

Il Pums ha sviluppato vari capitoli: aumento del 50% della mobilità in bicicletta e a piedi,sviluppo del Parco del Mare, della Bicipolitana, dello del TPL (Trasporto Pubblico Locale); l’attivazione del TRC Rimini-Riccione.
E ancora, la realizzazione della complanare all’autostrada, e cioè la nuova Statale 16; una maggiore pedonalizzazione del Centro Storico compreso la liberazione del Ponte di Tiberio dalle auto; la distribuzione centralizzata delle merci nel Centro Storico.

Per il 2027 vi dovrà essere uno sviluppo consistente di veicoli a trazione elettrica e una estensione delle aree della città con limite di velocità a 30 km all’ora.

Su questi argomenti sarebbe bene che le forze politiche si confrontassero. E toccherebbe al PD, partito di maggioranza, ad aprire dibattito e consultazioni.

ALCUNE IDEE PER LA DISCUSSIONE

NUOVA STATALE 16: non tutta subito. Con i cambiamenti che si sono verificati nella mobilità cittadina, io ritengo che non tutta la nuova statale 16 debba essere realizzata immediatamente. Solo il primo tratto che collega Cattolica-Misano all’aeroporto “Fellini” può trovare compimento, approfittando per realizzare un ingresso all’aeroporto più adeguato rispetto all’attuale. Questo permetterebbe a chi viene da più lontano di uscire dall’A14 a Riccione per raggiungere velocemente Miramare; possibilmente andrebbe costruito un raccordo con la vecchia statale 16 lato mare, per fluidificare il traffico proveniente da tale direttrice.
Aspetterei a realizzare il secondo tratto della statale 16, dall’aeroporto a Torre Pedrera, fino a che non saranno state compiute le rotatorie di via Montescudo e Consolare San Marino. Vi sono infatti problemi non di poco conto e di forte impatto, quali il passaggio dal Villaggio 1° Maggio e nell’area agricola di Rimini Nord.

Da quanto ho potuto approfondire, molta parte del primo tratto della Nuova Statele 16 appare essere già finanziato e quindi occorrerebbe trovare le risorse per proseguire dal casello di Riccione fino all’aeroporto.

A 14, NUOVA USCITA RIMINI FIERA. Già molte città (Bologna e Milano, per esempio) hanno un casello apposito per la Fiera e non vedo perché non si dovrebbe realizzare anche a Rimini. Si potrebbe con questa ulteriore uscita alleviare l’intasamento della città durante le manifestazioni : non solo aggiungendo un’altra opzione per arrivare e ripartire, ma anche per indirizzare il traffico che raggiunge le zone alberghiere in autostrada, per poi uscire dai caselli già esistenti di Rimini Nord, Rimini Sud e Riccione. In estate, quando l’A 14 è impegnata dal traffico turistico, la Fiera ha meno manifestazioni e quindi questo percorso non dovrebbe aumentarne l’uso.

MOBILITA’ ELETTRICA. Su questo punto non si scherza più. O vengono adottati a livello europeo, nazionale, regionale, dei provvedimenti finanziari per facilitare il passaggio all’elettrico – auto e motocicli oltre che TPL – oppure i documenti prodotti ai vari livelli potrebbero apparire solo carta senza nessuna finalizzazione. E non si creda che i Municipi possano avere le risorse per affrontare questo ingente problema.
I dati del PUMS dicono: attualmente a Rimini le auto fra euro 0 ed euro 3 sono il 42% , mentre le moto fra euro 0 ed euro 2 ben il 59%.
Dove andiamo con il cambiamento se non ci sono investimenti per una modifica energetica vera e se non si implementano stazioni di rifornimento elettrico?

Sono piuttosto scettico a pensare che fra 10 anni tutti i riminesi useranno la bicicletta per raggiungere il Centro storico o la Marina; potremo migliorare anche in quel senso, ma l’utilizzo di veicoli elettrici mi pare fondamentale.

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE. Una profonda riflessione andrà fatta sul trasporto pubblico locale, che dopo l’avvio del TRC dovrà essere rivisitato a fondo con alcuni obiettivi: usare solo mezzi non inquinanti (metano o elettrici), mantenere le linee che siano veramente necessarie e che favoriscano l’accesso ai centri urbani. Occorrerebbe avere la pazienza di sedersi attorno a un tavolo per capire e valutare ogni aspetto. Ricordando che la bigliettazione copre non più del 35% dei costi; anche se – e non è scontato – il finanziamento pubblico dovesse perdurare nel tempo ai livelli attuali, non possiamo esimerci da una sua razionalizzazione.

BICIPOLITANA. Occorrerà parlare dell’ulteriore sviluppo delle piste ciclabili, anche se il piano di sviluppo del Pums appare ottimale.
A mio parere vanno dismessi quei punti di bike sharing, sparsi per la città, dove giacciono bici vecchie e brutte. Ritengo che in pochi le utilizzino (vorrei conoscerne i dati). Meglio alcuni centri funzionali sul tipo della imminente Velostazione, magari serviti da un addetto, con costi sostenibili per l’utente e con bici anche elettriche da utilizzare e restituire; un servizio come si deve, insomma.

TRASPORTO MERCI. Questo è un problema complesso, non facile da risolvere, perché riguarda la rete commerciale minuta della città, difficile da organizzare anche attraverso le associazioni di categoria. Su questo argomento, dal dibattito potrebbero nascere soluzioni, ma non vedo perchè una città come Rimini, che possiede un Centro Agro-Alimentare con Dogana, non possa utilizzare questa sua infrastruttura come nodo di snodo per una distribuzione razionale delle merci e soprattutto non inquinante. E soprattutto nella zona mare: è sotto gli occhi di tutti la scena non edificante della flotta di furgoni per lo più antiquati che si fanno largo fra i turisti per rifornire quotidianamente hotel, bar e ristoranti. E’ stato a suo tempo tentata la realizzazione di un Piano distribuzione delle derrate incentrata sul Caar con navette non inquinanti, ma senza successo. Però il problema si pone più mai e non è più tempo di tergiversare.

Alberto Ravaioli

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