“Non si parla di denaro ma si parla di soccorso alla vita umana”. Dopo il decesso di lunedì scorso 23 maggio a Bellaria-Igea Marina di una donna colta da un malore mentre camminava in spiaggia, l’associazione Marinai di salvataggio della provincia di Rimini torna a ribadire come sia “assolutamente grave non avere il servizio attivo già da metà maggio, come peraltro avviene in altre spiagge italiane limitrofe”.
I bagnanti sono “già numerosi” sulle spiagge riminesi, ma appunto il servizio “non è regolarmente attivo”, per cui servono “un’attenta riflessione e una presa coscienza da parte delle amministrazioni comunali e regionali così come delle cooperative di gestione private”.
Infatti, “nonostante gli svariati tentativi di dialogo e concertazione sulla scelta di attivare il servizio pubblico essenziale di salvataggio in mare, continuano a mettere a repentaglio l’incolumità dei bagnanti ostinandosi, con logiche di risparmio, a mantenere la legge dell’elioterapia”.
Il decesso della turista “deve fare riflettere le amministrazioni e l’opinione pubblica”, continuano i bagnini chiedendo “un segnale” anche da parte dell’Associazione albergatori che “non può non garantire sicurezza in mare ai propri clienti in questi giorni di maggio e settembre. Un problema che riguarda tutti e nessuno escluso perché “la sicurezza non ha nemici”, conclude l’associazione.
(Agenzia DIRE)