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I lavoratori dello spettacolo dell’Emilia-Romagna lanciano l’auto censimento L.A.S.E.R.

I lavoratori dello Spettacolo dell’Emilia-Romagna vogliono fare fronte comune per affrontare l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e lanciano l’Auto censimento LA.S.E.R. che permetterà di capire quanti e chi sono gli operatori attivi sul territorio. Partito qualche giorno fa, c’è tempo fino al 1° giugno 2020 per compilarlo e la diffusione sta avvenendo tramite un fitto passaparola e si tratta di un semplice format da compilare.

Il censimento non riguarderà sono gli attori, ma tutte le figure che operano nel settore, dagli organizzatori ai tecnici, passando per le maschere e il personale di sala.

L’iniziativa riguarda tutti quei lavoratori e lavoratrici dello spettacolo in ambito teatrale, residenti in Emilia Romagna, che non siano assunti a tempo indeterminato (che contrariamente agli altri hanno già tutele specifiche).

Tra i coordinatori e promotori dell’iniziativa c’è per Rimini l’attrice Tamara Balducci, mentre gli altri sono: Pietro Babina Mila Vanzini per Bologna, Simone Toni a Cesena e Forlì, Beatrice Cevolani a Faenza, Marco Sgarbi per Ferrara, Fabio Ghidoni per Modena e Reggio-Emilia, Fabrizio Croci a Parma e Matteo Gatta per Ravenna.

“Come ben sappiamo tutti, a seguito delle chiusure dovute alla pandemia, chi lavora in teatro vive una situazione di totale difficoltà – si legge sull’auto censimento -. In special modo chi lavora in questo settore con assunzioni intermittenti o con partita IVA. I liberi professionisti costituiscono un numero importante in questo settore, ma proprio per la loro natura di singoli lavoratori sono difficilmente identificabili ai fini di una loro eventuale rappresentanza”.

L’idea perciò di promuovere un auto censimento di questi lavoratori sul territorio emiliano romagnolo, ha diversi fini:
1) Iniziare a definire concretamente il numero di questi lavoratori sul territorio.
2) Conferire a questa tipologia di lavoratori un’identità di gruppo.
3) A seguito dei primi due punti, fornire alle istituzioni un chiaro riferimento identificativo, quantitativo e qualitativo.
4) Avere dei referenti provinciali e regionali che possano interagire (si vedrà in futuro a quale titolo) con le istituzioni.
5) Rivendicare un ascolto e il diritto di essere presenti nei tavoli e nei confronti istituzionali.

In prima istanza questo auto censimento vuole essere uno strumento per dare concretezza ad una categoria che al momento, essendo frammentaria, non è chiaramente identificabile. Questo la rende sempre inafferrabile e quasi mai rappresentata laddove si prendono decisioni che, direttamente o indirettamente, la riguardano.
Sicuramente in futuro si terranno dei confronti tra istituzioni (Regione e Comuni) e organizzazioni teatrali del territorio (teatri, festival e compagnie) per comprendere i quando e i come della ripartenza post pandemia.

“Appare chiaro che non è possibile né giusto che tutti i lavoratori indipendenti siano esclusi da questi confronti e debbano adeguarsi a decisioni prese senza aver ascoltato il loro parere e le loro esigenze – spiegano i promotori -. Altresì è necessario che questi lavoratori possano avere informazioni di prima mano riguardo alle decisioni e agli sviluppi che riguardano il comparto lavorativo di cui fanno parte”.

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