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Camorra a Rimini, boss intestava beni a figlio: sequestrati

Ieri, 28 maggio, i Carabinieri militari del Nucleo Investigativo di Rimini, unitamente ai colleghi di Napoli, hanno sequestrato beni riconducibili a R.M., classe ’74, soggetto gravato da numerosi precedenti di polizia.

Il provvedimento di sequestro è stato disposto con due distinti decreti – uno di carattere preventivo e l’altro di natura penale – emessi dai Tribunali di Bologna e Rimini, a seguito di accertamenti patrimoniali condotti dai militari dell’Arma nell’ambito delle Leggi Antimafia e finalizzato all’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, con contestuale richiesta di sequestro preventivo dei beni per la successiva confisca.

L’uomo colpito dalla misura patrimoniale è risultato coinvolto nell’indagine convenzionalmente denominata “HAMMER”, al termine della quale, nell’ottobre del 2019, l’uomo veniva sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per i reati di estorsione continuata e porto e detenzione di arma, aggravati dall’agevolazione camorristica e commessi a Rimini negli anni precedenti. 

Per tale imputazione, l’uomo era stato condannato alla pena di anni 8 e 8 mesi di reclusione.

L’attività svolta ha fatto emergere a suo carico indizi di appartenenza all’associazione camorristica denominata “Alleanza di Secondigliano”, operante nel quartiere di Napoli.

In considerazione dei numerosi precedenti di polizia da cui il predetto risulta gravato nonché dell’evidente sproporzione tra fonti di reddito di tutta la famiglia e il cospicuo valore dei beni in sua disponibilità, ritenendo il personaggio socialmente pericoloso è stata avanzata dall’Arma di Rimini una proposta per l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, con richiesta di sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca dei beni riconducibili.

In particolare, gli accertamenti effettuati hanno consentito di appurare anche un’attività posta in essere dall’uomo e dal figlio al fine di sottrarre una società dedita al commercio e noleggio di veicoli, di barche e battelli pneumatici, attraverso l’intestazione della stessa al figlio. 

Le indagini hanno permesso di ritenere che il dominus occulto dell’azienda fosse in realtà il padre, con il figlio relegato al ruolo di cosiddetta “testa di legno”. Sia R.M. che il figlio sono stati deferiti alla A.G. di Rimini per il reato di “Trasferimento fraudolento di valori”.

A conclusione di tutta l’attività, i Carabinieri hanno sequestrato un’abitazione ubicata in Napoli, diverse auto e l’intero patrimonio aziendale, nonché denaro depositate nei conto correnti, per un valore complessivo di circa 180.000 euro.

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