Caos sull’ipotesi di distanziamento degli ombrelloni sulle spiagge a cui starebbe lavorando il governo. C’è chi ha parlato di dieci metri di distanza in sostanza tra un palo e l’altro, proposta tuttavia rifiutata dalle associazioni di categoria.
Nel pomeriggio di oggi anche il sindaco di Riccione Renata Tosi ha diramato un comunicato stampa in annunciava: “A Roma si ragiona su una distanza di 10 metri tra ombrelloni, la proposta presentata diversi giorni fa dai nostri bagnini, unitamente Fiba Confesercenti, Oasi Confartigianato, Sib Confcommercio e Cna Balneari”. Chiedendo: “Perchè da Roma non arriva l’ok?”
In realtà, come spiegato da Diego Casadei, presidente della cooperativa bagnini di Riccione e da Simone Battistoni presidente di Sib Confcommercio, in Regione i bagnini non hanno mai proposto di distanziare gli ombrelloni a dieci metri distanza. Anzi, di fronte a questi eventualità hanno addirittura minacciato di non aprire gli stabilimenti, e peraltro di ardua applicabilità, trattandosi di concessionari.
Spiegano però sia Casadei che Battistoni “La proposta riguarda l’ipotesi di un distanziamento minimo di 10,5 metri quadri, che è cosa ben diversa. Anche perché già in epoca pre Covid un ombrellone occupa sulla nostra riviera in media 10 metri quadri. La distanza tra un palo e l’altro è invece pari, sempre in media, a 3,5 metri”.