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Le tre debolezze di Enzo Ceccarelli che vuole essere sindaco di Rimini

Sì, come mi ha scritto stamattina un amico, la proposta Ceccarelli è un grande regalo per il centrosinistra di Rimini. Comunque la si giri, si coglie subito che è proprio un assist per una campagna elettorale in discesa di Jamil Sadegholvaad. I motivi sono evidenti. Mi sembra utile evidenziarne tre.

Il primo è tutto politico: è netta la spaccatura del centrodestra riminese. Forza Italia non ci sta, Fratelli d’Italia sono commissariati (o quasi), la Lega ha una leadership evanescente che con Rimini non c’entra nulla. Il risultato finale è che non si sapeva che pesci prendere e dunque arriva la scorciatoia dell’ex sindaco di Bellaria. Non occorre essere grandi osservatori di fatti politici per capire che quell’area antagonista al centrosinistra, sulla carta non piccola, non è riuscita per problemi interni e soprattutto per mancanza di qualsiasi proposta programmatica credibile a scegliere un candidato presentabile. L’anno scorso la candidata Borgonzoni, non certo un fulmine, alternativa a Bonaccini, ha raccolto a Rimini il 45,53% dei voti. Non pochi. Se poi si aggiunge che la Destra è riuscita negli ultimi anni a vincere in molti comuni della Costa e in significative città capoluogo, si pensi a Forlì, era chiaro che c’erano tutte le condizioni politiche per tentare la scalata a Palazzo Garampi. Invece va alla competizione elettorale divisa, senza programmi, con una candidatura di difficile comprensione.

Penso poi che ci sia un secondo motivo che ha prodotto questa situazione di povertà politica, magari meno esplicito ma latente. Ovvero: il centrodestra pensa di non farcela a prescindere. Nel senso che il gran lavoro del sindaco Gnassi, della sua giunta e di un centrosinistra che ha dimostrato in questi anni una corposa cultura di governo portando Rimini ad essere una bellissima città europea, hanno spento sul nascere le velleità degli avversari di poter essere un’alternativa credibile.

Infine, terzo tosto motivo, non si può non parlarne in maniera diretta, la candidatura Ceccarelli è debolissima, non tanto come qualcuno ha scritto perché è di Bellaria, abbiamo tanti esempi di bravi sindaci che arrivavano da città diverse da quelle poi amministrate (Imbeni, Cofferati ecc.). E’ debole perché Ceccarelli è stato, per essere gentili, un sindaco modesto. Tre cose si ricordano bene a Bellaria: appena arrivato ha permesso il parcheggio delle auto nel centro dell’isola pedonale Viale dei Platani; ha cancellato il progetto di Darsena turistica; ha venduto le azioni Hera, vera è propria “argenteria” del comune, per realizzare un brutto intervento sul porto canale, con gazebo inutili, che solo a guardarlo grida vendetta. Di altro non c’è traccia.

Nessuno sa come finirà dopo il voto ormai prossimo di ottobre. Quello che però oggi è sotto gli occhi di tutti è che il centrodestra non ha né le idee, né i programmi, tantomeno il candidato per chiedere ai riminesi la fiducia a governare la città.

Ferdinando Fabbri

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