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Hopinion, il nuovo social network che parla riminese

Siamo sempre più social, ma i network tradizionali forse non ci bastano più. E allora qualcuno a San giovanni in Marignano si è inventato Hopinion. Che cos’è? ce lo spiega  Mirco Piccioni, marignanese di 43 anni, Responsabile Marketing e Redazione di questa innovativa start up.

Mirco Piccioni

Piccioni, che cos’è esattamente Hopinion?

«Hopinion è un nuovo social network dove gli utenti possono creare, votare e commentare ‘Manifestazioni di Opinione’, che a noi piace chiamare Hopi. Le Hopi sono una sorta di sondaggio e hanno lo scopo di raccogliere e diffondere il pensiero della gente. La principale innovazione del progetto è la geolocalizzazione dell’argomento. In pratica ogni utente può scegliere l’area geografica dove pubblicare le Hopi e di conseguenza ottenere voti e commenti dalle persone residenti in quella zona. I risultati ottenuti vengono analizzati ed esplicati da Hopinion con dei grafici a livelli di profilazione come età, sesso e istruzione. Tutte queste informazioni sono fruibili gratuitamente da tutti, anche i media, per diffondere il parere delle persone».

Perché ha creato questa start up?

«Hopinion prende spunto da un Principio sancito dall’Art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo redatta nel 1948, che recita:
Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.’
Hopinion crede che avere una cittadinanza attiva sia fondamentale per migliorare lo status quo, crede nella democrazia dal basso e che il cambiamento debba iniziare dalle nostre città e da tutti noi. Sono questi i principi che mi hanno spinto a creare Hopinion».

Prima di buttarsi in questo progetto di che cosa si occupava?

«Circa 3 anni fa ero totalmente fuori dal mondo delle startup innovative. Mi occupavo di commercio e nello specifico di vendita al dettaglio di abbigliamento, dove mi sono preso delle piccole soddisfazioni, creando una rete vendita composta di 4 negozi fisici e 2 online. Contemporaneamente, mi sono dedicato al settore delle energie rinnovabili e impianti fotovoltaici. Hopinion mi ha condotto in un ambiente per me nuovo e molto stimolante che mi ha ‘risucchiato’: quello delle startup. Il percorso è stato particolarmente difficile, perché, non avendo le competenze necessarie per sviluppare un progetto web e relativo modello di business, ho dovuto studiare tanto per cercare di capire le dinamiche fondamentali: ‘Come trasformare un’idea in un business? Come inventarsi un nuovo lavoro? Come innovare un settore?’ E dopo tanto studio mi rendo conto che ci sono entrato completamente dentro».

Chi altro è coinvolto nel progetto oltre lei?

«Il Team Hopinion è composto di soli 4 soci: CEO: io, Mirco Piccioni Responsabile marketing e redazione; CTO: Angelo Galanti Responsabile dello sviluppo del sito; CSO: Bruno Conte Imprenditore seriale e fondatore dell’incubatore social4social; CFO: Antonella Barbieri Esperta in gestione finanziaria aziendale.
Abbiamo deciso di esternalizzare il più possibile. Lo sviluppo del sito, ad esempio, è stato commissionato ad una Software House esterna. La scelta di essere in pochi è dovuta dal fatto che ancora non abbiamo coscienza di cosa sarà il nostro progetto, quindi prima di metterci ‘in casa’ altri collaboratori dobbiamo capire bene le priorità».

Quanto tempo c’è voluto per creare Hopinion?

«La versione BETA di Hopinion è stata sviluppata in circa un anno, ma stiamo già implementando nuove funzioni, quindi diciamo che la fase di sviluppo è tutt’altro che terminata».

Dove avete preso i fondi per realizzare questo progetto?

«Nella ‘fase embrionale’ del progetto, cioè in quella fase in cui bisogna capire con dei test se l’idea può funzionare o meno, ci siamo autofinanziati. Successivamente è arrivato un piccolo investitore e contemporaneamente abbiamo raggiunto il goal in una campagna di crowdfundig dove abbiamo raccolto 15,000 euro dalle donazioni. Tuttavia i costi di sviluppo sono veramente alti e per continuare a crescere avremo bisogno presto di altri investimenti, molto difficili da trovare in Italia; infatti il nostro Paese è fanalino di coda nella classifica dei paesi Europei che investono in start up. Comunque, dal 2017 non occorre più il notaio per costituire una start up innovativa, quindi le spese amministrative si limitano al costo del commercialista e normali oneri di gestione. I costi di sviluppo del prodotto o servizio variano da progetto a progetto».

Esistono altre start up come la vostra o siete gli unici?

«Vengo spesso contattato da aspiranti startupper che mi chiedono consigli su dei progetti secondo loro ‘unici.’ Io rispondo sempre che se non ci sono concorrenti, o sei un ‘unicorno’, oppure forse è meglio rivedere bene il progetto e relativo modello di business. Quindi anche Hopinion ha dei concorrenti, ma il nostro progetto ha come elemento di innovazione: le Hopi geolocalizzate di cui ho parlato all’inizio».

Qual è l’obiettivo di Hopinion?

«Hopinion è uno strumento democratico che genera e diffonde dati sul volere della collettività incentivando la Pubblica Amministrazione ad agire nel rispetto dei propri cittadini. Il nostro obiettivo più ambizioso è quello di fare utilizzare il servizio gratuito di Hopinion anche alla stessa Pubblica Amministrazione. Cosa dici Rimini… ci proviamo?».

Nicola Luccarelli

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