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Guerra in Ucraina, Rossi (Pd): “Assumere i sanitari profughi nelle strutture regionali”

La Regione Emilia-Romagna si attivi per rendere possibile l’assunzione temporanea di sanitari provenienti dall’Ucraina nelle strutture regionali e, in particolare, in quelle pubbliche. Lo chiede, in un’interrogazione alla Giunta, il Partito Democratico con un testo sottoscritto dalla consigliera dem Nadia Rossi e presentato dal collega Pasquale Gerace, che ricorda che “l’assunzione avverrà nel pieno rispetto delle norme vaccinali anti-covid, per contrastare informazioni distorte, che ledono l’immagine del sistema sanitario”.

 

Il Decreto-legge n. 21 del 2022 (“Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”) prevede, infatti, che fino al 4 marzo del 2023, possano esercitare in Italia professionisti della sanità e operatori socio-sanitari residenti in Ucraina  prima  del  24  febbraio  2022, in  base  a  una  qualifica professionale conseguita all’estero, regolata da specifiche  direttive dell’Unione  europea. In più, per poter esercitare professioni mediche e sanitarie, in Italia è necessario avere la terza dose del vaccino anti Covid.

 

“Diamo quindi gambe a questa previsione nazionale – commenta Rossi –. Sul territorio regionale e, in particolare a Rimini e in provincia, i rifugiati ucraini sono sopra la media nazionale. Dare una possibilità a chi è arrivato e ha una storia professionale alle spalle, così come sostenere il sistema sanitario locale nelle attività di vaccinazione ed assistenza, attraverso medici ed infermieri madrelingua, può agevolare una situazione emergenziale inaspettata, garantendo il corretto corso delle profilassi sanitarie. A tutela della salute di chi è scappato dalla guerra e di tutta la comunità che li ha accolti”.

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