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“Guerra in Ucraina, Rimini può fare qualcosa?”

Nei giorni scorsi è stata pubblicata sui media la lettera aperta a Enrico Letta redatta dal Partito Democratico provinciale.

In tale testo si mette in risalto molto opportunamente la drammaticità della situazione in Ucraina ed i pericoli più che concreti di un escalation delle ostilità.

Non posso che essere d’accordo con quanto scritto ma mi chiedo: premesso che il Pd è forza di governo in quasi tutti i comuni della provincia, insieme alla denuncia ed alla richiesta più che condivisibile di un dibattito allargato non sarebbe il caso di individuare quelle azioni concrete che le nostre comunità possono adottare affinchè la carneficina termini ?

Per quanto ci possa non piacere è l’Unione Europea con i suoi acquisti giornalieri del gas russo a finanziare la guerra di Putin, si parla di quasi un miliardo di euro al giorno, per cui invece di azzannarsi in una discussione sterile e ideologica fra favorevoli e contrari alla vendita di armi agli aggrediti, entrambi hanno ovviamente ottime ragioni, più produttivo sarebbe pensare a cosa possiamo fare concretamente per liberarci da questa dipendenza da Mosca e quindi tagliare le risorse che alimentano il conflitto.

Rimini come tutti i comuni di Italia ha la possibilità di dare un grande stimolo allo sviluppo delle energie rinnovabili nel proprio territorio, prima di tutto dando il via libera al parco eolico off shore al largo delle nostre coste.

Non soltanto, è ragionevolmente possibile varare disposizioni per azzerare la burocrazia, almeno quella derivante dal comune, per l’efficientamento energetico dei nostri edifici come molto opportunamente ha suggerito nei giorni scorsi il presidente della CNA Marco Polazzi o l’introduzione delle comunità energetiche di quartiere come proposto dai consiglieri comunali Lisi e Brunori qualche tempo fa.

Rimini ha le capacità e le intelligenze oltre che all’esperienza e il know-how per individuare quelle misure che possano rendere la nostra città indipendente da fonti energetiche fossili ed a tal fine non mi sembra peregrina l’ipotesi dell’istituzione di una commissione di lavoro di esperti che possano dare indicazioni alla giunta su come perseguire tale fine nel più breve tempo possibile.

Bisogno uscire dall’equivoco per cui definendo questa una crisi passeggera si invita a non intraprendere azioni troppo decise in quanto tra non molto tutto tornerà come prima. Questa visone non tiene conto che si sta ridisegnando un nuovo ordine mondiale e che molto probabilmente nel nostro futuro si presenta un mondo diviso in due blocchi, da una parte la Cina, la Russia e i propri alleati e dall’altra l’occidente impedendoci di fatto di poter contare su risorse energetiche provenienti da Mosca.

Mi sento pertanto di invitare il Pd e tutta la politica riminese ad associare ad utili e necessari dibattiti una serie di proposte che possano creare le condizioni affinchè questo sanguinoso conflitto termini e il popolo ucraino possa riprendere a vivere in pace.

Se alle dichiarazioni di intenti non seguono proposte concrete il rischio di cadere nella retorica è alto come quello di assuefare le persone a temi così drammatici…

Daniele Ciavatti

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