L’associazione “laGrottaRossachevorrei”, per tramite di Tonino Castellani, invia le proprie considerazioni sul problema del trasferimento dei Sinti nelle microaree, una delle quali proprio alla Grotta Rossa.
Ecco il comunicato:
“SINTI; la sorpresa d’estate.
Dopo un periodo di finta tregua arriva, in piena estate, la nuova sorpresa sulla collocazione dei Sinti di via Islanda. Ciò che sorprende da quanto scritto sulla stampa è la concentrazione delle cosiddette micro aree in una zona della città, l’ex Quartiere 6. Ricordiamo che a Grotta Rossa sono presenti da anni due insediamenti “Sinti” in aree private, uno sulla SS 72 nei pressi del semaforo di via della Gazzella e l’altro in Via Pomposa, entrambi nei pressi di Via della Lontra e un altro insediamento sempre sulla SS 72 è all’inizio di Via Montepulciano.
Stupisce ancora di più la scomparsa di via Maceri dall’elenco delle micro aree dell’estate scorsa. Perché? Necessità politiche? Patto civico, (Erbetta) ha il suo peso per l’approvazione della delibera?
L’amministrazione comunale ha sempre affermato che le micro aree non devono essere a contatto, non ci sembra che la scelta sia stata fatta in detta direzione. Nel caso il progetto sia attuato le “Micro aree” passerebbero da 3 a 6 in un raggio di pochi chilometri; i nostri amministratori conoscono il territorio che amministrano?
Oltre a quanto sopra facciamo alcune domande.
- Dove hanno attualmente la residenza (Via e N° civico) i Sinti di Via Islanda? Mi risulta che in Italia non si può avere la residenza in una casa mobile.
- Perché queste famiglie Sinti che dicono di essere riminesi da 40 anni, non si sono integrate?
- Come possono integrarsi se non riescono ad integrarsi nemmeno fra di loro? L’esempio di Via Islanda non necessita di spiegazioni.
- Perché il Comune deve impiegare i soldi dei propri cittadini in modo preferenziale?
- Cosa racconterà alle oltre mille famiglie povere in attesa di un alloggio?
- Cosa dirà agli anziani di Grotta Rossa quando vedranno che il terreno destinato ad orti per anziani fin dal 2012 sarà occupato per altri scopi?
A Rimini ci sono famiglie arrivate 40/50 anni fa dal Sud Italia, dall’Albania, dalla ex Jugoslavia e da altri paesi extra-europei che hanno trovato lavoro, hanno la propria casa (affitto o proprietà) e si sono perfettamente integrate con la popolazione accettando regole, stile di vita, addirittura imparando il dialetto romagnolo.
Perché queste famiglie Sinti sono rimaste isolate?
Le famiglie ROM e SINTI non vogliono più restare in Via Islanda? Paghino aree, casette, oneri urbanistici, TARI, come ogni altro cittadino e se non hanno disponibilità si mettano in lista per un alloggio popolare come le altre famiglie povere riminesi.
La popolazione della Grotta Rossa, tramite la scrivente Associazione, chiede all’Amministrazione Comunale di rivedere la decisione presa in riunione di maggioranza e di rispettare quanto detto dal Sindaco Andrea Gnassi giusto un anno fa, “Ogni decisione sull’argomento Sinti sarà illustrata e discussa con la popolazione prima di metterla in pratica”.
Tonino Castellani
laGrottaRossachevorrei