Che il mondo segua una linea verticale
lo si comprende dalle nuvole,
perché le cose più belle
ci visitano fra gli stati ventosi:
se la sua mente potesse slegarsi
ma l’evocazione è una zona secca
dove si estingue il linguaggio,
se per cento anni
sono sempre gli uomini a decidere:
l’acqua colpisce in mille lingue
una spiaggia erbosa
e gli oggetti, riuniti alla cosa,
sanno che non bastano gli occhi
per conservare un segreto.
Gregorio Scalise, (Catanzaro, 1939)