Oggi 12 marzo 2019 alle ore 16:00 a Rimini abbiamo salutato Alberto Bucci, in questi casi la cronaca dice “l’ultimo saluto” e per la grande maggioranza del pubblico può essere vero, ma in noi non sarà mai l’ultimo, la lezione di vita e di sport che ci ha saputo dare non si potrà dimenticare, che si tratti di personaggi famosi come Carletto Ancelotti, di figure fraterne come il suo amico Loredano, dei tanti giocatori entusiasmanti che son cresciuti con lui o che sotto la sua guida hanno regalato al nostro sport tanti titoli continentali nelle categorie “over” fino al mondiale o semplici conoscenti, come me che per oltre cinquant’anni ho avuto il piacere e l’onore di incrociare la mia vita con la sua.
Non un’amicizia, quelle spettano a chi gli è stato davvero vicino in ogni momento, ma una conoscenza rispettosa e sincera che si compiva nel caldo saluto amichevole ed il sorriso contagioso seguiti poi da un breve scambio di battute ricordando i tempi bolognesi della gioventù, quelli della pura passione sportiva sui campi all’aperto, quelli giocati a qualsiasi ora del giorno e con qualsiasi temperatura a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, lontano dai riflettori che dal 1975 gli hanno riservato il giusto riconoscimento e la giusta carriera per un uomo dalle sue qualità.
Cosa mi resta? Una profonda ammirazione per la caparbietà con la quale spingeva i suoi giocatori a dare il massimo associata alla cura meticolosa dello studio dei metodi per conseguire i migliori traguardi, mai improvvisazione anche se il suo carattere focoso poteva apparire come energia senza controllo. Forse qualche volta potrà essere capitato, non ne dubito, ma una carriera lunga e prestigiosa come la sua si costruisce, passo dopo passo, non cade mai dal cielo.
Alberto per me è stato un maestro come lo è stato per tanti ragazzi di tutta Italia che hanno vestito le maglie di Bologna, Rimini, Fabriano, Livorno, Pesaro e Verona. Oggi ci siamo incrociati ed eravamo tanti, molti altri gli hanno reso omaggio questa mattina nella nostra Bologna, tutti insieme, conoscenti o meno ma tutti stretti in un unico emozionante abbraccio.
Grazie Alberto.
Daniele Bacchi