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Il “Grand Hotel di Amarcord” nel degrado, campagna per salvarlo

Il Grand Hotel di Rimini come lo si vede in Amarcord, era in realtà il «Paradiso sul mare», un elegante palazzo liberty di Anzio. Per la sua bellezza e la vicinanza a Roma, servì da set non solo a Federico Fellini, ma anche ad Alberto Sordi e Monica Vitti che vi danzarono in Polvere di stelle.

Ma il glorioso edificio, con lampadari in cristalli di Boemia, marmi, affreschi e terrazza panoramica con tanto di sei statue, è ormai abbandonato al degrado. Inserito tra «I Luoghi del Cuore» dei Fai, il Fondo Ambiente Italiano, ottava edizione del censimento di chiese, siti archeologici o monumenti da preservare, sta scalando la classifica dell’Associazione – oggi è al quarto posto fra i luoghi del Lazio da salvare – grazie alle firme raccolte porta a porta da Chiara Di Fede, Francesco Silvia e Claudio Tondi.

Forse non basterà per aggiudicarsi i finanziamenti che spettano ai luoghi primi classificati. Però almeno se ne parla.

Doveva essere il Casinò di Anzio secondo il sindaco della cittadina, Giuseppe Polli. Ma correva il 1924 e a Papa Pio X non piacque quel luogo di “vizio” così vicino al Vaticano. Arrivò la chiusura e Polli, che aveva investito anche di tasca sua, per poco non ne uscì rovinato. Ma tenne duro e almeno riuscì a realizzare un ritrovo turistico per la riviera della sua città.

Durante la seconda guerra mondiale fu utilizzato come comando dagli alleati che erano sbarcati proprio ad Anzio. Negli anni ’60 fu un celebre locale notturno, il Momus. Poi ospitò saltuariamente eventi culturali, ma un po’ alla volta fu l’abbandono ad averla vinta.

“Noi abbiamo fatto il possibile per chiedere il recupero del palazzo, abbiamo già pronto un progetto da sottoporre a chi vorrà salvare questo luogo bellissimo” spiega Chiara Di Fede.

Per fermare il declino del “Grand Hotel di Amarcord” si può votare sul sito www.iluoghidelcuore.it.

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