La legge di bilancio approvata in via definitiva a fine anno dalla maggioranza di Governo 5Stelle-Lega leggendola riserva ogni giorno delle sorprese. Dopo il via libera delle auto ibride o elettriche nelle zone a Traffico Limitato dei centri urbani ora si scopre un altro provvedimento inserito nella legge che peggiora la qualità della vita.
Si ta parlando di emissioni rumorose provenienti da attività produttive e commerciali che potranno avere limiti di legge superiori a quelli attuali. Si sta parlando di Pub, discoteche, ristoranti, locali notturni. Per le località turistiche è sempre stato complicato trovare un punto di equlibrio tra attività commerciali e residenti o turisti che vogliono avere un riposo tranquillo la notte.
Con la legge del 2008 si era trovato un punto di equilibrio obbligando le attività “rumorose” a ridurre in modo drastico le emissioni dopo determinate orari (valgono le ordinanze dei Comuni).
Con l’approvazione di questa norma cambiano in peggio, per i residenti e turisti, i parametri di emissione.
Nell’articolo si stabilisce, di fatto, che le attività produttive e commerciali che provocano inquinamento acustico operando in zone e quartieri residenziali, non saranno più soggette alle stesse pene e limitazioni previste dalla Legge n. 447/1995 del Codice Civile.
Cosa cambia effettivamente rispetto ai vecchi parametri? Innanzitutto l’unità di misura fissata dalla legge che non è più il decibel ma il Leq. Questo significa che la quantificazione delle emissioni terrà conto della sola sorgente da cui tali emissioni provengono e non del rumore ambientale percepito, che normalmente viene appunto misurato in decibel.
Quindi, per esempio (in base al Dpcm attuativo del 14 novembre 1997), le sorgenti di rumore da attività produttive o commerciali nelle zone prevalentemente residenziali non potranno superare i 55 Leq in dB(A) dalle 6 alle 22 e i 45 Leq in dB(A) dalle 22 alle 6 del mattino.
In definitiva le attività commerciali potranno fare più rumore.